Enrico Boselli, leader del Partito Socialista e candidato premier, non sembra mostrare paura rispetto alla gara in solitaria che sta correndo. Anche se si lamenta per il trattamento mediatico che ritiene non sia adeguato.
Boselli, la ascoltiamo. Però ammetterà che non si gioca proprio il primo posto.
I sondaggi li prendo con le pinze. Perché due anni fa sballarono completamente. Veltroni parla di rimonta travolgente, ma ha 8 punti di distacco. Se lui parla di vittoria, anche io posso parlare di travolgente risultato che ci aspetta.
Diciamo che in termini calcistici lei si gioca il posto Uefa con la Santanchè. Ha dati diversi?
Credo che ci sia un uso politico dei sondaggi. Quello che so per certo è che c’è una gran parte di elettori che ancora non ha scelto e che noi possiamo arrivare tranquillamente al 5-6%.
sondaggi dicono che state intorno al 2%.
Non lo considero uno scenario realistico.
Suvvia Boselli, il 5-6% è tanto.
Allora mettiamola così: è più facile che io prenda il 5% piuttosto che Veltroni vada a palazzo Chigi.
In molti si aspettavano che sarebbe andato al loft per pregare Veltroni di avere 5-6 deputati. Sarebbe stato più comodo, no?
I retroscena che disegnavano questa mia salita in ginocchio erano tutti suggeriti da Goffredo Bettini. Io vado da solo perché, come ha detto Emma Bonino, non sono un accattone.
Veltroni le aveva fatto una proposta?
La stessa umiliante proposta che ha fatto ai Radicali. Ma noi abbiamo una storia e una forza politica che non vogliamo far scomparire.
Pensa che Veltroni pagherà un prezzo con il Partito Socialista Europeo per non aver fatto l’alleanza con voi?
Veltroni non fa parte del Pse.
Però Massimo D’Alema è vicepresidente dell’Internazionale Socialista.
E la sua unica attività di vicepresidente la svolge non facendo l’accordo con i socialisti italiani.
Ha proprio il dente avvelenato con Pd…
Se per questo ne ho ancora.
Dica.
Uno che preferisce l’Idv di Antonio Di Pietro ai socialisti vuol dire che ha scelto un suo marchio di denominazione controllata.
Alcuni sostengono che voi abbiate scelto di andare da soli perché è politicamente sconveniente, ma economicamente redditizio: stando sopra l’1% incasserete diversi milioni di euro di rimborso elettorale.
Questa campagna ci costerà circa 4-5 milioni di euro. 2,4 ci arrivano direttamente dai 74mila iscritti che hanno pagato 30 euro ciascuno. Se avessimo accettato lo scioglimento che ci proponeva Veltroni, avremmo evitato queste spese.
Tre punti del programma del Partito Socialista diversi dagli altri?
Scuola pubblica. Vogliamo realizzare l’agenda di Lisbona e arrivare al 3% del Pil nella scuola e nell’università. Non è un no alla scuola privata, ma che se la paghi chi la frequenta. Le tasse, invece, devono finanziare la scuola dello Stato.
Poi?
Laicità e diritti. Noi la pensiamo come Zapatero. Vogliamo introdurre il divorzio breve, difendere la 194, approvare la legge sulle unioni civili e, soprattutto, rendere chiara la distinzione tra chiesa e Stato.
Terzo?
Applicare il libro bianco di Marco Biagi sul lavoro flessibile. Noi pensiamo che si possa fare un lavoro flessibile senza dover essere precari. Vogliamo difendere i 3,5 milioni di giovani che oggi sono precari.
La laicità sembra uno dei temi su cui spingete di più.
E non da oggi. Vogliamo vivere in un Paese dove i diritti aumentano.
E Veltroni non li aumenterebbe?
Da sindaco di Roma ha impedito il registro delle unioni civili. I suoi colleghi di Berlino, Parigi e Londra si vergognerebbero di lui.
A proposito di Roma: Sinistra Arcobaleno e Pd sono divisi alle politiche, ma uniti alle amministrative, mentre voi a Roma in polemica con Rutelli avete candidato Franco Grillini.
Rutelli farà peggio di Veltroni. Sulla laicità Rutelli ha un curriculum che somiglia piuttosto ad un libro nero. Con Grillini candidato ci sarà una campagna elettorale vera.
Boselli, scommetto che ne ha pure per il Papa che non ha detto nulla sul Tibet…
Stavolta la deludo: anche perché non è mai troppo tardi.