Emozione e contestazione: la cerimonia che ad Olimpia dà il via al viaggio della torcia verso Pechino 2008 regala suggestioni antiche e dissenso moderno. L’accensione della fiaccola avviene regolarmente con l’ausilio dei raggi del sole riflessi dallo specchio concavo dove la torcia era stata collocata dalla sacerdotessa, ma il partito mondiale del boicottaggio ai Giochi cinesi mette a segno un punto importante. L’evento si consuma in mondovisione (ma in Cina veniva trasmesso in leggera differita probabilmente proprio per evitare eventuali "inconvenienti"), nel sito archeologico dell’area sacra di Olimpia, poco prima che davanti all’antico tempo di Era, portata dall’attrice Maria Nafpliotou travestita da antica vestale, la fiaccola venga accesa dando in pratica il via a Pechino 2008 sebbene manchino 130 giorni alla cerimonia d’apertura dell’8 agosto. Stava parlando Liu Qi, presidente del comitato organizzatore dei Giochi cinesi, quando un uomo è riuscito a violare il cordone di sicurezza e ad irrompere alle sue spalle sventolando una bandiera nera con cinque manette al posto dei cerchi olimpici. La regia televisiva è stata pronta a staccare immediatamente, Liu ha continuato a a parlare ("la fiamma olimpica irradierà luce e felicità, pace, amicizia e speranza...") mentre il manifestante veniva portato via da un agente. È un 48enne di origini tibetane, secondo la polizia greca. L’organizzazione "Reporters senza Frontiere", che contesta l’assegnazione delle Olimpiadi alla Cina in nome della violazione dei diritti umani e della democrazia negata, rivendica l’azione e fa sapere che l’uomo ed altri due fermati dalle forze dell’ordine sono suoi rappresentanti e tra loro "c’è anche il segretario generale Robert Manard".
Il Comitato olimpico All’accensione della torcia Jacques Rogge ha espresso la speranza che le Olimpiadi possano rappresentare la leva del cambiamento in Cina. Sotto il fuoco delle critiche per la timidezza con cui finora ha affrontato il nodo dei diritti umani in Cina, il presidente del Comitato dei Giochi ha sottolineato come potrebbero essere le stesse Olimpiadi a spingere Pechino verso il cambiamento, già "aprendo il Paese all’osservazione del mondo che arriverà ai Giochi con 25.000 media".