Tutti i partiti in campo non perdono occaisone per dirsi pronti a tagliare gli enormi costi della politica, compresi i privilegi di cui gode la "casta". Ecco un costo della politic ache davvero è inspiegabile. I partiti, secondo l'attuale legge elettorale, che non ottengono il 4% dei voti alla Camera e l'8% al senato (oppure il 2% alla camera e il 4% al senato se facenti parte di una coalizione) non possono ottenre seggi nelle due Camere. E' una soglia di sbarramento che mira(va) a ridurre i partiti e a porr e un freno alla polverizzazione della politica. Bene. Anzi male. Perchè a contraddire sia lo sbarramento sia il suo fine ultimo, c'è un'altra legge, quella sui rimborsi elettorali. Secondo la legge in vigore, chiuqnue ottenga almeno l'15 dei voti ha diritto al rimborso delle spese elettorali calcolalo per l'intero periodo della legislatura. Cioè, mentre non ottenendo il quorum non possono avere deputati o senatori, ci sono partiti a cui invece basta ottenre l'1% dei voti per mettersi in tasca milioi di euro. Non è il caso ora di elencare quali partiti sono candidati a ottenre quattribni pubblici senza ottenre deputati, ma quel che è certo che questa legge va cambiata, va eliminato questo sproloquio legislativo che la dice lunga su come si sperperi il denaro pubblico e come si consenta a taluni di vivere di danario pubblico senza alcuna responsabilità di sorta. Speriamo che chiunque vinca, passate le elezioni, si ricordi dell'impegnioprioritario di tagliare i costi della politica.