Negli ospedali italiani mancano i posti-letto per la riabilitazione e la lungodegenza. La rete ospedaliera è ancora costituita in maggioranza da istituti medio-piccoli: ci sono ancora più di 200 strutture pubbliche, circa un terzo del totale, con meno di 120 posti letto, concentrate nelle regioni del Centro-Sud del Paese. E' la fotografia del sistema ospedaliero scattata dalla Relazione sullo stato sanitari del Paese 2005-2006 del ministero della Salute.
A fronte di una dimensione media di 285 posti letto per ospedale, esistono ancora più di 200 strutture pubbliche (circa 1/3 del totale) con meno di 120 posti letto, concentrate nelle regioni del centro-sud del Paese. L'analisi della distribuzione regionale delle risorse "posti letto" evidenzia una discreta disomogeneità territoriale nella dotazione, che varia complessivamente da oltre 5,5 posti letto per 1.000 abitanti nel Lazio e in Molise a meno di 4,5 posti letto per 1.000 abitanti in Valle d'Aosta, Liguria, Umbria e in molte regioni meridionali (Campania, Puglia, Basilicata e Sicilia).
Per quanto riguarda, in particolare, la disponibilità di posti letto di riabilitazione e lungodegenza, il rapporto rileva una notevole e diffusa carenza dell'offerta sanitaria territoriale, con l'eccezione di Piemonte, Lazio e Provincia di Trento.
Le politiche di riorganizzazione della rete ospedaliera e lo sviluppo dell'attività diurna, hanno inciso nel tempo - nota il ministero - sulla diminuzione dei posti letto ordinari, in buona parte riconvertiti in day hospital. Numerose disposizioni legislative per il contenimento della spesa sanitaria hanno determinato, nell'ultimo decennio, una rilevante diminuzione della dotazione di posti letto complessivi, da oltre il 7 per 1.000 abitanti del 1992 al 4,6 per 1.000 registrato nell'anno 2005.
In relazione, infine, alla dotazione dei Dipartimenti di emergenza-urgenza e accettazione (Dea) relativamente all'anno 2005, presso i 673 presidi ospedalieri pubblici risultano 329 Dea, pari al 49,2% del totale degli ospedali, 362 Centri di rianimazione, pari al 54,1% del totale delle strutture, e 540 pronto soccorsi, pari all'80,7%. Presso le 543 Case di Cura accreditate risultano presenti 22 Dea, pari al 4,0% del totale, 42 Centri di rianimazione, pari al 7,6% delle Case di cura accreditate e 47 pronto soccorsi pari all'8,5 per cento,
Nel piano sanitario 2003-2005 - ricorda il ministero - è stata programmata la rimodulazione della rete ospedaliera, con la creazione, da un lato, di centri di eccellenza, e dall'altro la trasformazione dei piccoli ospedali in centri distrettuali, da raggiungere attraverso una graduale riduzione, che conduca allo standard di 4 posti letto per pazienti acuti ogni mille abitanti e di 1 posto letto ogni mille abitanti per la riabilitazione e la lungodegenza.