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 E IL GIUDICE FA QUEL CHE VUOLE Data: 05/04/2008
Appertiene alla sezione: [ Il commento del giorno ]
E' di poche ore fa la notizia che la sezione disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura, organo di autogoverno dei giudici, ha deciso di non accogliere la richiesta del ministro guardasigilli di sospensione immediata dalle funzioni e dallo stipendio del giudice che ha depositato dopo otto anni, dicasi otto anni, le motivazioni della sentenza di condanna di alcuni mafiosi di Gela i quali grazie a questo ritardo sono ritornati in libertà e, forse, a delinquere. Complimenti all'organo di autogoverno dei giudici. Magari ce l'avessero tutte le categorie un organo di autogoverno...sai che pacchia. Invece no. In Italia l'unico organo di autogoverno ce l'hanno i magistrati e come è noto dai tempi di romolo e remo non accade mai che cane mangia cane. E così i magistrati possono fare quel che vogliono, tanto a loro non succede mai niente e se proprio sono presi con le mani nel sacco, ci pensa l'organo di autogoverno a proteggerli. E naturalmente non pagano mai. Uno che conosciamo ci ha raccontato la sua disavventura, quasi simile a quella che capitò a Enzo Tortora. Un bel giorno si presentano a da lui alcuni poliziotti che gli chiedono se conosce un tale che aveva nel portafogli il suo indirizzo e numero di telefono. Risponde di si. L'indomani mattina, all'alba, viene prelevato e gettato in galera. Dopo tre mesi viene liberato. Si era trattato di un errore di persona. Lo hanno risarcito con ben 350 mila euro per l'ingiusta detenzione. Ma chi mai lo risarcirà delle umiliazioni del carcere'? Chi mai pagherà per l'errore commesso? E chi ha pagato i 350 mila euro? Non certo il magistrato che firmò l'ordine di cattura e ha tenuto in galera un innocente per tre mesi. E la domanda viene a proposito in relazione al caso Pappalardi. E' ritornato in libertà dopo oltre mesi di detenzione. E' stata la stessa Procura che ne ha richiesto la liberazione. Ma a Pappalardi chi risarcirà questi mesi di incubo che possono cambiare e spesso la cambiano la vita di chiunque? Certo sarà risarcito e naturalmente pagheremo noi con le nostre tasse, ma nessuno lo risarcirà dei danni morali e nessuno, sopratutto, pagherà per provvedimenti fondati su indizi e supposizioni che si sono rivelati errati. Ma è possibile che se sbaglia il chiururgo c'è sempre un magistrato che apre una inchiesta e se sbaglia un magistrato non c'è chiurugo che possa rendergli la pariglia? E meno male che comunque vada non corriamo il rischio di avere per ministro della giustizia un tal Di Pietro.

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