Si sono svolti ieri i funerali di Ciccio e Tore inuna Gravina che si è stretta solidale e muta intorno alle salme dei due bambini. Ai due bambini, al termine del rito funebre, officiato dalvescovo di Altamura, un parente ha letto la lettera che il loro papà ha scritto Loro, senza però avere la forza di leggere.
La pubblichiamo quale nostro omaggio commosso a questi due bambini che avrebbero potuto e in parte lo sono nostri figli e in sincera solidarietà con il padre della cui innocenza siamo sempre stati convinti perchè ci siamo sempre rifiutati di credere che un papà potesse uccidere i suoi figli. Ecco la lettera.
"«Addio Ciccio, addio Salvatore
«Nei tristi giorni del buio della detenzione un solo pensiero mi confortava: avrei potuto ancora rivedervi, stringervi, vi immaginavo in un paese lontano correre sereni verso casa. Sapevo che sareste tornati, aspettavo quel momento. Poi un bambino cadde in una cisterna. Michelino precipita lungo un cunicolo buio con lo stesso dolore di Ciccio. Grida aiuto, gli amici chiamano i soccorsi che arrivano e Michelino si salva. Starà bene. Ciccio e Salvatore hanno gridato per ore, ma nessuno ha potuto ascoltarli. Le loro grida mi tormentano, le urla di dolore di Ciccio e la disperazione del piccolo Salvatore osservare impotente spegnersi suo fratello nel buio freddo di una cisterna, lontani dalla luce della notte e sperare, pregare, implorare aiuto per lunghe, lunghissime ore che qualcuno si accorgesse che in fondo a quel pozzo un bambino lottava con la fame, il freddo, la sete, la paura, l’angoscia. Interminabili momenti di atroce dolore».
«Addio Ciccio – conclude la lettera – addio Salvatore. Addio piccoli angeli che in fondo al buio hanno visto la luce di una nuova vita. Angeli che con il loro spirito hanno chiamato un altro bambino, salvando lui e me, che resto un uomo solo che può continuare a vivere libero nel ricordo di tanti giorni felici vissuti insieme. Addio piccoli angeli. Il vostro papà».