Il governo del Pdl "sarà la metà del governo attualmente in carica: arriveremo soltanto a 60 tra ministri, viceministri e sottosegretari". Lo dice Silvio Berlusconi, ospite di Mattino cinque, rifiutandosi di anticipare ulteriori nomi di ministri e sottolineando: "Voglio una squadra snella e pronta a operare da subito".
"Stiamo mettendo in piedi una commissione per fotografare i conti pubblici che la sinistra ci consegnerà, abbiamo contattato degli esperti indipendenti così che i cittadini possano sapere quali sono i conti che riceviamo. In modo che non ci possano essere sorprese".
Il Cavaliere osserva che la decisione deriva dalla sua esperienza passata e punta il dito contro il centrosinistra: "Nel 2001 ricevemmo un extradeficit di 38 mila miliardi ed era qualcosa di veramente importante che la sinistra non ha mai riconosciuto. La volta scorsa abbiamo consegnato i conti giusti e corretti e la sinistra ha sempre detto che non era vero. Questa volta ci rivolgeremo a degli esperti indipendenti così che i cittadini – ribadisce possano sapere quali sono i conti che riceviamo".
"Il nostro atteggiamento è aperto e costruttivo. Dove la sinistra mantenesse una posizione coerente su ciò che ha inserito nel programma presentato agli elettori, sarebbero molte le occasioni in cui la sinistra potrebbe con coerenza aggiungere il suo voto al nostro". Berlusconi ribadisce così l'invito al Pd di votare col governo quei provvedimenti che condivide. E sottolinea ancora: "Vedo con favore il governo ombra annunciato da Veltroni, perché in questo modo ogni provvedimento che avrà come protagonista un nostro ministro avrà un solo interlocutore chiaro e preciso dall'altra parte. In questo modo – assicura ci potrà essere un confronto e una dialettica molto più positiva".
Alemanno può vincere a Roma, ma per far questo è necessario che gli elettori di Destra e Udc convergano sul candidato del Pdl. Berlusconi è ottimista sulla corsa al Campidoglio e la possibilità di sconfiggere il candidato del Pd Francesco Rutelli. A Roma si può vincere? "Sì, assolutamente sì – risponde perché in tutta Italia abbiamo dimostrato di essere netta maggioranza sulla sinistra".
Poi, detta la strategia: "Gli elettori di Destra e Udc si uniranno a noi nei ballottaggi ancora aperti, che riguardano soprattutto il Comune e la Provincia di Roma, dove è importantissimo che ci sia sintonia tra il governo e le amministrazioni per rimediare al degrado di Roma lasciato da Veltroni".
''La situazione del Paese'', dice il leader del Pdl nel corso della prima conferenza stampa convocata dopo la netta vittoria elettorale che lo riporterà presto a Palazzo Chigi, con ''l'eredità del governo Prodi'' e la congiuntura internazionale non favorevole ''è difficile''. Conferma che ''entro la fine dell'anno'' l'alleanza elettorale del Pdl ''diventerà un'unica forza politica''. Si compiace di aver previsto il risultato delle urne, paragonandosi a una novella Cassandra.
Ribadisce di ritenere ''imprescindibile'' la separazione delle carriere nella riforma della giustizia che intende avviare una volta al governo. Esprime ottimismo sul dossier Alitalia, sostenendo che trovare una cordata italiana disponibile ad acquistare la compagnia di bandiera non sarà difficile''. Non spende una lacrima per l'uscita dei ''comunisti'' dal Parlamento (''una conquista degli elettori''), anche se dice di voler invitare a cena Fausto Bertinotti a Palazzo Chigi per esprimergli ''solidarietà''. Inoltre, sottolinea, ''una sinistra in Aula c'à ancora: si chiama Pd''.
La netta vittoria gli consente anche di affossare il referendum sulla legge elettorale: ''Credo che l'attuale legge elettorale abbia offerto risultati storici'', dice spiegando che è ''possibile riformarla magari portando il premio al Senato su base nazionale''. Insomma, aggiunge, ''dopo la prova ottima dell'attuale legge, il referendum potrà essere tranquillamente bocciato''.
Dice di voler rispettare le regole Ue, in particolare sui conti pubblici, e scherza con i giornalisti: ''Spero che dopo 15 anni che tentate di farmi fuori abbiate capito che e' impossibile...''.
Replica, infine, a chi vede nella Lega il vero vincitore delle elezioni: ''La Lega non ha mai comandato in 5 anni di governo. Gli esponenti del Carroccio, possono usare iperboli o paradossi, ma al tavolo delle decisioni sono molto ragionevoli. Inoltre - conclude - tra me e Bossi c'è una grande simpatia umana, direi un affetto fraterno, così come tra Fini e Bossi''.