Nuova Delhi - È partita la staffetta olimpica a Nuova Delhi e sono scattati subito gli arresti degli attivisti tibetani pronti a protestare contro la Cina: 180 i fermati. La capitale indiana è sorvegliata da 16mila uomini delle forze di sicurezza, tra polizia ed esercito e il tragitto della corsa è stata ridotto a meno di tre chilometri. Anche a Mumbai la polizia ha fermato 46 esuli tibetani che tentavano di fare irruzione nel consolato cinese nella capitale economica indiana.
Stamani duemila manifestanti pro-Tibet hanno dato il via a una staffetta olimpica in concorrenza a quella ufficiale. Un corteo condotto da monaci buddisti ha lasciato il mausoleo del Mahatma Gandhi, padre pacifista dell’indipendenza dell’India, portando una torcia che, a loro dire, simboleggia la lotta per "la libertà del Tibet". I dimostranti, al grido di "Lunga vita al Dalai Lama" e "Fermate le stragi in Tibet", hanno sfilato per il centro di Nuova Delhi, riferiscono testimoni. Ai tibetani si sono aggiunti anche alcuni deputati, scrittori e lavoratori nel sociale indiani.
Il governo tibetano in esilio in India ha chiesto che si svolgessero manifestazioni "non violente" lungo il percorso della vera fiamma olimpica, che sta sfilando per il centro di Nuova Delhi, per non mettere in imbarazzo le autorità indiane che accolgono nel loro paese numerosi rifugiati tibetani