60 anni fa la Democrazia Cristiana di Alcide De Gasperi vinceva le elezioni politiche, le prime dopo la caduta del fascismo e la fine della guerra, che dovevano eleggere il primo Parlamento della appena nata Repubblica Italiana. Gli italiani tornavano alle urne la seconda volta in due anni, dopo aver votato nel 1946 per il referendum e per la elezione della Assemblea Costituente. La vittoria di De Gasperi fu travolgente e trionfante, e assegnò alla DC la maggioranza assoluta, relegando il Fronte Popolare capeggiato da Nenni e Togliatti alla opposizione in cui il secondo sarbbe rimasto tutta la vita.
La campagna elettorole fu accesa e toccò momenti di tensione, specie quando Togliatti minacciò di prendere a calci De Gasperi. Fu lui invece a essere preso a calci, metaforicamente, dalla maggioranza degli italiani che votarono contro l'effigie di Garibaldi che il Fronte Popolare aveva scelto come suo simbolo, preferendo votare per la DC e per la libertà.
Gli sconfitti accusarono la Chiesa e i suoi Comitati Civici capeggiati dal prof. Gedda di aver in qualche modo altrerato i risultati. In verità la scelta degli italiani fu netta e decisa: tra il sol dell'avvenire togliattiano che avrebbe inglobato nella cortina di ferro sovietica anche l'Italia, e la democrazia liberale, essi scelsero quest'ultima.
E' pur vero però che alla battaglia elettorale parteciparono in tanti, anche molti che erano lontani dall DC, sin da allora turandosi il naso, come poi avrebbe detto Indro Montanelli, e votando per il meno peggio.
Tra questi Giovannino Guareschi che disegnò uno dei manifesti che contribuì alla vittoria della DC. Vi era raffigurato un soldato italiano che rinchiuso dietro i reticolati di un lager sovietico implorava:"mamma! votagli contro anche per me!"
La vittoria della DC aprì all'Italia un avvenire di rinascita e di progresso che doveva portarla a divenire uno dei paesi più industrializzati del mondo e a consentirle di realizzare in breve tenmpo, nel lasso di appena un decennio, il boom economico degli anni sessanta.
Da allora sono passati 60 anni, gli eventi daella storia, anche quelli più recenti, di poche ore fa, hanno dimostrato che gli italiani del 1948 avevano fatto la scelta giusta e che a quella scelta erano stati condotti da un grande partito che si chiamava DC e da un grande statista che si chiamava Alcide De Gasperi. De Gasperi, pochi anni dopo doveva provare l'umiliazione della ingratitudine degli uomini del suo tempo, la DC, un cinquantennio dopo, doveva provare l'umiliazione di scomparire dalla scena della politica travolta dagli scandali e dai processi per fatti infamanti.
Ma ciò non può esimirci dal rendere omaggio oggi, 60 anni dopo, a De Gasperi e alla DC: senza De Gasperi e senza la Dc oggi non saremmo nè un Paese libero nè un Paese che in libere elezioni può sciegliersi i governanti che vuole.