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 La Spagna dice «sì» a testamento biologico Data: 23/04/2008
Appertiene alla sezione: [ Politica Estera ]
Accanimento terapeutico o morte dignitosa: da oggi gli spagnoli potranno esprimere per iscritto le proprie volontà sulle scelte terapeutiche da ricevere nel caso non fossero più capaci di intendere e di volere.
L'eutanasia attiva resta illegale, ma si potrà decidere di rinunciare all’accanimento terapeutico e scegliere quindi una morte dignitosa in caso di malattia terminale o danni cerebrali irreversibili.
Una volta espresse per iscritto le proprie volontà, in un testamento biologico o testamento di vita che entrerà a far parte di un registro nazionale, il personale sanitario è tenuto a rispettare la volontà del paziente di non prolungare la sua vita indebitamente.

In questo campo la Chiesa spagnola è stata pioniera, tanto da aver proposto già nel 1989 un testamento di vita che permette anche ai malati terminali di fede cattolica di sottrarsi all’accanimento terapeutico. Il modello del 'testamento vital', scaricabile dal sito web della Conferenza episcopale spagnola, è indirizzato: «Alla mia famiglia, al mio medico, al mio sacerdote, al mio notaio» e prosegue sostenendo che «la vita è un dono e una benedizione di Dio, ma non è il valore supremo assoluto».

Con l’entrata in vigore della legge si conclude un processo avviato nel 2002, quando il Parlamento spagnolo approvò la Legge per l’autonomia del paziente. In quella occasione si decise la creazione dei Registri di competenza locali, i cui dati dovrebbero affluire in un Registro centrale.
Ad oggi, hanno depositato il proprio testamento biologico 30.500 persone di 12 diverse comunità, secondo fonti del ministero della Salute spagnolo citate dal quotidiano 'El Pais'.

Critiche alla legge, che lascia ai medici l’ultima parola sulle terapie da praticare, sono state espresse dall’associazione Diritto a morire con dignità (DMD). In un’intervista a 'El Pais', il segretario della sezione galiziana dell’associazione, Antonio Josè Bautista Sanchez, ha definito «poco pratica e troppo burocratica» la legge. «Almeno fino a quando i Registri non saranno informatizzati e collegati tra loro: non si può andare a cercare un funzionario di notte o nel fine settimana per accedere ai testamenti», ha precisato.
Secondo la legge spagnola, nel testamento biologico si può inserire tutto ciò che si vuole, con due limitazioni: non si possono sollecitare trattamenti illegali, come l’eutanasia, o che vadano contro la buona pratica medica.
Una formulazione che secondo la bioetica Marga Iraburu dovrebbe essere sufficiente per la maggioranza dei casi, compresi quelli in cui la famiglia o il paziente stesso chiedano la sospensione dei trattamenti medici, della respirazione artificiale, dell’alimentazione o dell’idratazione.
«Un malato terminale non muore perchè si sospendono le cure, muore perchè era terminale. Dobbiamo concentrarci piuttosto sulla sua dignità di persona», ha detto il presidente della Società internazionale di bioetica, Marcelo Palacios, consigliere del governo Zapatero.

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