“Immediate saranno le misure che noi prenderemo per garantire la sicurezza cittadini e prevedo che subito, nei primi Cdm, ci possano essere interventi, attraverso lo strumento del decreto legge, per tutta una serie di provvedimenti che possano mettere un esercito del bene fra cittadini e l'esercito del male”. Lo ha detto il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, nel corso di una intervista televisiva, sottolineando che “c'è bisogno di un intervento immediato: da un lato chiudere le frontiere e stipulare accordi con Paesi rivieraschi del Mediterraneo per riportare indietro chi è partito dalle loro sponde e anche far venire meno il lassismo che esiste in certi comportamenti della magistratura, per cui le forze dell'ordine catturano le persone prese e se le vedono il giorno dopo per strada, tanto si sa che a Roma possono venire tutti e non subiscono nulla”.

“Non c'è nessuna possibilità che la Lega, che fa parte del Governo, ed ha tuttavia un 8% rispetto al nostro 38%, possa influire negativamente” sull'azione del governo, anche perchè “non l'ha mai fatto in passato”.
Berlusconi ha quindi negato che la presenza della Lega al governo possa in qualche modo penalizzare la Capitale. “Qual è il danno che lei ritiene che i cittadini di Roma abbiano subito nei 21 anni esistenza della Lega?”, ha detto il leader del Pdl.
“Il pericolo futuro non esiste, la Lega è sempre stata schierata sulle decisioni del governo e della maggioranza. Non ricordo un solo provvedimento impedito dalla Lega, mentre altri provvedimenti sono stati impediti da altri partiti della coalizione”.
“La lega - ha proseguito - ha questo difetto: una rozzezza nelle espressioni. Bossi e gli altri parlano per slogan, esagerano con delle iperboli, delle metafore anche magari senza gusto. Su questo io ho insistito e continuerò ad insistere per vedere se si può cambiare, però nella sostanza anche nei confronti degli extracomunitari i leghisti sono quelli che li aiutano di più perchè sono brave persone”.

“Mi aspettavo i ballottaggi a Roma e mi aspetto ora che Alfredo Antoniozzi vinca il ballottaggio per la provincia di Roma”. Lo ha detto Silvio Berlusconi in un’intervista radiofonica sui temi specifici della campagna per il rinnovo dell'amministrazione provinciale.
“Credo che sia chiaro che la coscienza dei romani e dei cittadini della provincia si è svegliata, ha preso consapevolezza del degrado e della cattiva manutenzione dei beni pubblici e del fatto che sia necessario voltare pagina”, ha dichiarato Berlusconi.
“È importante che a gestire la provincia vada qualcuno che ha come traguardo al concretezza e il pragmatismo, - ha aggiunto - ma nel nostro programmma c'è l'esigenza di superare le province e di fare di Roma un distretto capitale, che riunisca le diverse competenze”.
In materia di gestione dei rifiuti, il presidente del consiglio in pectore ha auspicato che il Lazio adotti politiche come quelle in vigore in Lombardia, “modello riconosciuto internazionalmente: nel Lazio come nelle altre regioni amministrate sinistra c'è il rischio che ci si trovi nelle condizioni della Campania per una mala gestione. L'incremento della tassa dei rifiuti è stata del 30 per cento, ma la città è sempre poco pulita, e si sono realizzati solo tre termovalorizzatori, mentre in Lombardia per esempio ne abbiamo 13”.
Quale domanda si farebbe che non gli è mai stata fatta in campagna elettorale?
“Non mi è mai stato chiesto cosa avrei fatto in casi di sconfitta: l'entusiasmo è stato quasi imbarazzante, e tutti erano convinti che avremmo vinto le elezioni”, ha risposto Berlusconi. “Se non avessi vinto avrei potuto mettere in pratica il mio sogno, che è farmi promotore di ospedali per bambini in tanti paesi, mettendo inizialmente le mie risorse e poi raccogliendo la restante somma per costruire questi ospedali, di cui ci sarebbe tanto bisogno”.
“Mi sono trovato a sentirmi dire di essere indispensabile, e quindi mi accingo a portare la croce di un governo che deve operare in condizioni di estrema difficoltà, come mai è stato in passato”, ha concluso.