Pio XII°, Papa Pacelli, è il Papa delle generazioni del dopoguerra, la cui figura si accompagna nei ricordi a quelli della prima infanzia. Questo Papa è stato nel corso del cinquantennio seguito alla sua morte, 1958, oggetto di squallide quanto interessate campagne diffamatorie che lo volevano complice dei nazisti e silente quanto consenziente testimone del genocidio degli ebrei. La stampa anticlericale e anticattolica di tutto il mondo ha intinto nel veleno la penna con cui disegnava la figura di Pio XII, la cui memoria si voleva consegnare alla storia macchiata da questa indelebile onta. Il tempo è galantuomo e la recente pubblicazione di documenti segreti rinvenuti negli archivi della Stasi, la polizia segreta della Germania dell'Est, consente di porre fine al linciaggio e al vilipendio di un grande Papa. Dagli archivi comunisti della Germania dell'Est è venuta a galla la verità. Pio XII non solo si oppose con tutte le sue forze al nazismo, tanto da essere indicato come il nemico più temibile da Hitler, ma non rimase assolutamente inerte dinanzi all'annientamento degli ebrei da parte dei nazisti. Egli si prodigò attraverso le Nunziature sparse nei territori occupati dai nazisti per proteggere e salvare gli ebrei ed in particolare è emerso il grande impegno della Chiesa di Papa Pacelli a favore degli ebrei polacchi. Ora niente e nessuno potrà bloccare il processo di beatificazione di Pio XII.