"Bisogna tenere presente che Israele si sente sotto assedio, minacciato da un leader di un Paese" che potrebbe dotarsi di armi nucleari.
Lo ha affermato il premier Silvio Berlusconi nel corso di una conferenza stampa a Villa Madama con il presidente egiziano Hosni Mubarak, parlando delle difficolta’ del processo di pace in Medio Oriente. "Tanto piu’ Israele si sentira’ rassicurata, tanto piu’ noi europei possiamo persuadere lo stato ebraico a concessioni ai palestinesi", ha sottolineato Berlusconi, ricordando l’importanza del ruolo dell’Egitto e dello stesso Mubarak come fattore di moderazione nella complicata regione mediorientale.
"Noi - ha osservato Berlusconi - possiamo fare molto sul piano diplomatico. L’Italia e’sempre stata politicamente vicina ad Israele, ma ha anche sempre avuto rapporti di dialogo ed amicizia con i Paesi Arabi, soprattutto quelli che si affacciano sul Mediterraneo".
In questo senso il premier ha ricordato i rapporti di amicizia instaurati negli anni scorsi con leader e nazioni arabe mediterranee, e ha sottolineato come si era giunti alla "possibilita’ di rimpatriare quei cittadini africani in Italia che non sono passati dalla regolarita’ del loro ingresso". Ora - ha annunciato - sono stati calendarizzati altri incontri "per riprendere questo discorso". Ma i contribuiti che l’Italia puo’ dare al processo di stabilizzazione e pace in Medio Oriente, ha spiegato ancora Berlusconi, "sono veramente tantissimi", sia con interventi sui giovani, l’universita’, la cultura, sia da un punto di vista economico perche’ l’Italia "ha grandi imprese private e pubbliche con un importante know-how, con scambi e atti di vendita commerciali ma anche con il know-how di ricchezza nazionale imprenditoriale, che e’ un vero talento, che deve essere tirato fuori, come portatore di benessere" in quei Paesi.