In caso di intercettazioni inutili o superflue i responsabili devono risarcire l’erario: è quanto sostiene il Codacons annunciando la presentazione di un esposto alla Corte dei Conti, al ministero della Giustizia e alla presidenza del Consiglio. «Vogliamo si faccia chiarezza - dice l’ associazione - sui loro costi e sulla congruità dell’uso che se ne fa. Fino ad alcuni anni fa le intercettazioni non erano così diffuse eppure le indagini venivano svolte con esiti positivi; oggi sembra che senza di esse sia impossibile rilevare e punire reati. Per poter ricorrere a questo strumento inoltre spesso si ipotizzano i reati gravissimi di associazione criminale e simili i quali, a indagini concluse, si rivelano del tutto infondati, facendo nascere il sospetto che si tratti di un espediente, con un evidente spreco di denaro ai danni della collettività ».
Alla Corte dei Conti il Codacons chiede di acquisire i provvedimenti che hanno disposto le intercettazioni; il costo di ogni singolo processo con il loro uso; i nomi delle società private che hanno incassato i soldi di intercettazioni e trascrizioni; l’esito dei processi con riferimento al numero di condanne e al numero di procedimenti