Nel provvedimento metterò qualcosa per aiutare la riduzione del costo del carburante". Lo ha detto il ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola, riferendosi al pacchetto energia che sarà all’esame del Consiglio dei ministri mercoledì prossimo. Scajola ha poi sottolineato che "la nostra azione è fatta comunque in un contesto internazionale. Il caro petrolio è la fonte principale dell’aumento dei prezzi. È preoccupante la visione che abbiamo".
Le entrate del fisco per il "caro pieno" Quest’anno lo Stato potrebbe incassare circa 1,8 miliardi in più di gettito Iva dai carburanti: dai 9,5 miliardi del 2007 a circa 11,3 miliardi nel 2008, di cui circa 600 milioni di euro solo nei primi 5 mesi. A tanto ammonta infatti - secondo le prime stime di settore proiettando i prezzi attuali per il resto dell’anno - l’impatto del caro-pieno di benzina e diesel sulle entrate statali in base all’attuale meccanismo sull’Iva.
Petrolio verso quota 140 Il prezzo del petrolio si avvicina a quota 140 dollari al barile, toccando un altro record, e sembra non essere influenzato dalle dichiarazioni sull’aumento della produzione da parte dell’Arabia Saudita. A New York i futures sul greggio con scadenza a luglio si attestano a quota 139,89 dollari al barile, in rialzo di 4 dollari rispetto all’ultima rilevazione.
Rincari per gas e luce Il caro-petrolio continua a spingere le bollette della luce e del gas: dal primo luglio le tariffe sono infatti a rischio di una nuova impennata, con aumenti del 4,6% per il gas e del 2,2% per la luce. Se la stima, messa a punto da Nomisma Energia per il prossimo trimestre luglio-settembre, trovasse conferma nell’aggiornamento atteso entro fine giugno dall’Authority per l’energia, per le famiglie sarebbe in arrivo una nuova stangata da quasi 57 euro su base annua: le bollette della luce salirebbero infatti di 10,2 euro l’anno mentre quelle del gas subirebbero un rincaro di 46,5 euro.