Ormai Di Pietro, l'ex PM che ha fatto carriera in politica, non conosce argini al suo linguaggio che oltre che infiocchettare di sproloqui grammaticali, è sempre più scurrile e volgare nell'aggressione contro il presidenee del consiglio che è il suo chiodo fisso, la sua bestia nera, l'oggetto delle sue continue sortite vessatorie e aggressive. L'ultima è di poche ore fa, allorquando ha definito il presidente Berusconi "magnaccia". E' vero che forse lui se ne intende non foss'altro per aver fatto il commissario di PS ma rivolgersi al presidente del consiglio in questo modo, la dice lunga sulla eleganza e sulla finezza del nostro che si dice capo di un partito che si ispira, almeno nel nome, ai valori. Il primo valore di una persona per bene è quello della buona educazione e della correttezza del linguaggio che mancano del tutto a Di Pietro che non può invocare a sua discolpa la sua origine contadina: i contadini, avranno le mani callose, ma possiedono anche buon senso e il buon senso cozza con la maleducazione, e sopratutto, con l'insulto a buon mercato.