“E’ tempo di agire da americani, non da repubblicani”: con questa motivazione, John McCain ha sospeso di fatto la Convention di Minneapolis-Saint Paul, che doveva partire stasera all’“Xcel Energy Center” per consacrare la sua candidatura alla presidenza degli Stati Uniti. Parlando a St. Louis, in Missouri, McCain ha sottolineato che ora è il momento di mostrare fattivamente la solidarietà verso le popolazioni colpite dall’uragano “Gustav”. Dunque, alla 39.ma Convention del GOP (la prima in Minnesota dal 1892), per ora, saranno mantenuti solo gli appuntamenti necessari come la conta dei voti dei delegati. I media USA rilevano che McCain agisce già da presidente, cercando di far dimenticare l’inazione di Bush, tre anni fa, quando l’uragano “Katrina” devastò New Orleans.
Già prima della crisi “Gustav”, la Convention del partito dell’Elefante si presentava più sobria di quella che a Denver ha incoronato Barack Obama. Nessuno stadio per il discorso di accettazione. Tra delegati, volontari e giornalisti sono iscritti a partecipare circa 45 mila persone, la metà di quelli che hanno inneggiato ad Obama nello stadio INVESCO di Denver. La Convention del GOP è incentrata sul tema “Country First”. Una scelta che, spiegano i repubblicani, vuole “riflettere lo straordinario esempio di leadership e servizio all’America da parte di McCain”. Nel programma iniziale, ognuno dei 4 giorni di Convention avrebbe dovuto concentrarsi su un tema chiave che ha definito la vita di John McCain e che “sarà centrale nella sua visione per guidare la nazione”. I quattro temi sono: “Servire, Riformare, Prosperità, Pace”.
Alla Convention, oltre ai big della politica, sono previste - “Gustav” permettendo - testimonianze di militari e reduci, a voler ribadire che il partito Repubblicano conferma il suo sostegno ai soldati impegnati nei diversi fronti dall’Iraq all’Afghanistan. Come già i democratici a Denver, anche i repubblicani mostrano un’attenzione particolare verso l’elettorato ispano americano: un sito e una web tv provvederanno a trasmettere in lingua spagnola tutti gli eventi di Minneapolis.
Intanto, cresce la “Palinmania” nel campo repubblicano. L’aspirante vicepresidente, ha scritto Jonathan Martin su “The Politico.com”, “ha elettrizzato la base conservatrice”. Dalla sua nomina nel ticket repubblicano, venerdì scorso, la campagna di McCain ha raccolto on line ben 7 milioni di dollari. La scelta della Palin, una conservatrice “senza se e senza ma”, antiabortista e favorevole al porto d’armi, ha conquistato i cuori dei “social conservative”, della destra religiosa, insomma di quello zoccolo duro del partito Repubblicano che non ha mai amato troppo “l’indipendente” John McCain. La scelta di Sarah Palin, rileva Martin, è stata accolta con manifestazioni di giubilo dalle associazioni “pro Life”, che ora promettono una mobilitazione in grande stile in vista del 4 novembre.