Balzo della fiducia nel presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e del governo di centrodestra. Stabile il gradimento del capo dello Stato Giorgio Napolitano. Boom di Giulio Tremonti, in salita e primo tra i ministri. In netta crescita il Popolo della Libertà, tiene la Lega, ulteriore tonfo del Partito democratico ed exploit dell'Italia dei valori. Sono i risultati della rilevazione condotta il primo settembre dall'istituto Crespi Ricerche e diffusa in esclusiva da Affaritaliani.it.
La crescita del premier è notevole: 62 per cento rispetto al 58 del mese di agosto, ovvero più quattro punti in trenta giorni. Molto bene anche l'esecutivo nel suo complesso: 56,5 per cento il livello di fiducia rispetto al 53 del mese precedente. Fermo al 57 per cento il presidente della Repubblica. Stabile anche Renato Schifani, presidente del Senato, al 49 per cento. Perde un punto rispetto ad agosto e cala al 54 per cento il numero uno della Camera, Gianfranco Fini.
Per quanto riguarda le intenzioni di voto, a settembre si registra un vero e proprio boom del Popolo della libertà al 42 per cento, in salita rispetto al 40 di agosto e al 37,4 delle Politiche di quest'anno. Stabile al 9 per cento la Lega nord, comunque superiore al dato delle elezioni (8,3 per cento). Movimento per l'autonomia all'1,5 per cento.
Totale coalizione di maggioranza 52,5 per cento, ovvero +5,7 nei confronti del 46,8 per cento di aprile. Continua la flessione del Partito democratico: a settembre la formazione guidata da Walter Veltroni è calata al 28 per cento. La discesa è stata continua (29 ad agosto, 30 a luglio, 31 a giugno, 32 a maggio e 33,2 per cento alle Politiche).
Al contrario sale l'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, che tocca l'8 per cento.
In flessione l'Unione di Centro di Casini, che ha perso un punto e si ferma al 4 per cento rispetto al precedente 5. La Sinistra arcobaleno (insieme) è stabile al 3,5 per cento. Scende dal 2,2 al 2 per cento La Destra. Rimane all'1 per cento il Partito socialista. Gli altri sono all'1 per cento dal precedente 1,4. La differenza tra le due principali coalizioni che si sono presentate ad aprile è attualmente di 16,5 punti a favore del Centrodestra. Ad agosto il vantaggio era di 14,1.