Nel suo discorso di accettazione della nomina alla Casa Bianca, John Mc Cain fa un discorso equilibrato che ribadisce la linea della ritrovata unità e identità all’interno del Partito Repubblicano: combattere la politica degli affari personali rappresentata da Washington e ritornare ai valori come il sacrificio personale di tutti i giorni condivisi dalla middle class americana. Dando prova di equilibrio, Mc Cain non tocca i temi etici e religiosi ma illustrando le sofferenze patite durante la prigionia in Vietnam, concede tutto quanto gli è possibile ai social-conservative.
“Nella mia vita nessun successo è arrivato senza combattere duramente e questa nomina non è diversa.” McCain ha ringraziato il presidente George W. Bush “ per quello che ha fatto dopo l’11 settembre e per aver preservato il Paese da un altro attacco quando a tutti sembrava sicuro”. Il discorso del candidato repubblicano è stato improntato a sottolineare le differenze con Barack Obama ed a calcare la mano sull’inesperienza del suo più giovane rivale: "So come fare, ho il passato e le cicatrici che lo provano: Obama non li ha. Conosco il mondo, sono pronto per guidare.”
Mc Cain si è detto deciso a tagliare le tasse, la spesa pubblica, a concedere aiuti fiscali alle imprese, ad incentivare gli investimenti relativi all’approvvigionamento energetico in America con le trivellazioni e le centrali nucleari. E con essi una riforma radicale nella gestione per i programmi previdenziali e di assistenza sanitaria per i cittadini americani.
Quanto alla politica estera, dal candidato repubblicano alla casa Bianca è giunto un duro attacco alla Russia “per aver invaso un Paese libero come la Geoergia” al quale va la solidarietà di Mc Cain. Il quale ha messo nel mirino l’apparato burocratico di Washington che verrà “svegliato” dalla vice presidente Sarah Palin definita “la persona giusta” perché “ha reale esperienza nell’amministrazione e nel portare a termine i compiti assegnatele.” Sul risultato finale, Mc Cain non ha dubbi: “Vinceremo queste elezioni”