Arturo Parisi arriva alla Festa del Pd a Firenze e alle critiche che sta avanzando da tempo alla gestione del partito e alla linea di Walter Veltroni aggiunge il giudizio positivo per Silvio Berlusconi, che promuove a pieni voti. Tornando così ad agitare le acque, già tempestose, che si agitano nel mare del Pd.
"Il totale dei 300 giorni di Veltroni porta il segno meno. I cento giorni di Berlusconi sembrano avere il segno più ", scandisce Parisi. L’ex ministro della Difesa motiva la sua promozione di Berlusconi con il fatto che ha avuto la tenacità e la coerenza di "tenere un filo nel tempo. Berlusconi questo filo lo sta tenendo da 15 anni e ci ha dimostrato di sapere imparare da vittorie e anche dagli errori. Ha tenuto il filo anche grazie alla nostra competizione e a noi serve riprendere quella competizione che in questo momento non vedo". Per questo, Parisi definisce "Berlusconi un grande leader e un grande politico". Quella stessa tenacia a "tenere un filo nel tempo" che l’esponente ulivista trova in Berlusconi, manca invece totalmente, a suo parere, a Walter Veltroni da cui si dice deluso più volte: "Veltroni è stato un compagni di strada e di lotta per l’Ulivo. Ho conosciuto Veltroni sotto il segno dell’Ulivo fin dal ’95 quando il suo partito lo indicò come vice di Prodi. Ebbi poi modo di verificare che, tuttavia, nei passaggi cruciali successivi tenne un comportamento assai diverso", dice Parisi riferendosi a come Veltroni si comportò durante la crisi del governo Prodi nel ’98 ed ancora nel 2000 quando "proposi di sciogliere Ds e Margherita per fare il Pd e poi da ultimo la sua scelta di netta discontinuità con l’Ulivo".
"L’esperienza del governo ombra messo è fallita" Ne è convinto Arturo Parisi che, in un dibattito alla Festa nazionale del Partito democratico ha affermato che: "È una scommessa che al momento è mancata completamente. All’inizio - aggiunge Parisi - ne vidi l’utilità oggi, dopo tre mesi, l’esperienza è fallita".
"Listone dell'Ulivo alle Europee" Parisi nella sua battaglia per riportare il Partito democratico dentro il solco dell’Ulivo lancia una proposta: "Esattamente come quattro anni fa, dobbiamo porci il problema di aggregare il massimo di forze possibili" in vista del voto delle europee e "dobbiamo ripercorrere quel cammino che produsse Uniti per l’Ulivo, aprendo la nostra proposta a tutti quelli che condividono il nostro programma per l’Europa". Parisi ha anche pronto il nome per la lista e sarebbe quello di Uniti per l’Europa. Ma a chi sarebbe aperto questo ’listonè? L’idea di Parisi è quella di chiamare tutte le forze che possono ritrovarsi in un programma comune per le europee e quindi si pensa tutta l’area della sinistra da Sinistra democratica di Fabio Mussi ma anche ai Socialisti di Enrico Boselli. Insomma, quelle forze che se dovesse esserci una soglia di sbarramento più alta del 3% vedrebbero a rischio, oltretutto, la loro rappresentanza. Ai cronisti che chiedono a Parisi se abbia parlato di questa proposta con Romano Prodi, l’ex ministro risponde: "No, non ne ho parlato con Prodi. Ne ho parlato con mia moglie...".