Veltroni è “abbarbicato a questo antifascismo perdente e suicida” ma “il suo vero problema è Di Pietro che fa la faccia feroce: lui allora rilancia, senza esserne convinto, perché gli stanno rubando il patrimonio”. Intervistato dal Giornale, il giornalista Giampaolo Pansa, si esprime così in merito alle polemiche di questi giorni scatenate dalle parole su Salò del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, aggiungendo: “non capisco che cosa ci sia di scandaloso in ciò che ha detto”. Secondo Pansa, “è grottesco etichettare tutti i soldati di Salò come torturatori e amici dei nazisti”. Spiega il giornalista, autore di diversi libri su quel periodo storico, che “molti di loro erano cresciuti nel regime fascista, immersi in un clima di propaganda” e “la maggior parte di loro non poteva certo schierarsi per un parlamento legittimo che non avevano nemmeno mai conosciuto”. La faida del ’45 nel Paese, conclude Pansa, era chiusa “fino a che non è arrivato il detonatore violento degli anni di piombo” e ora, “con tanto odio in giro”, teme possa riaprirsi.