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 SCUOLA: IL PD E I SINDACATI DIFENDONO LE CATTEDRE, Data: 16/09/2008
Appertiene alla sezione: [ Politica Nazionale ]
La manifestazione di protesta di ieri nelle scuole, attuata in particolare dalle maestre che hanno indossato il segno del lutto, è stata giudicata vergognosa dal ministro Gelmini. Il buon senso, una briciola di sensibilità educativa, imporrebbero una condanna o almeno una forte presa di distanza da parte di chiunque sia affezionato ai bambini. Essi non possono essere adoperati come sfogatoio delle proteste sindacali e politiche di nessuno, tanto meno dei loro insegnanti.
Stupisce (ma forse siamo ingenui) che nessuno, proprio nessuno, dell’opposizione abbia giudicato indegno o quantomeno negativo un simile modo di manifestare il dissenso. Non si tratta infatti di uno “sciopero bianco” ma di un’occupazione delle coscienze e della memoria degli alunni più piccoli. L’ex ministro Fioroni e il ministro-ombra Garavaglia invece di prendere le distanze da questi balletti macabri hanno spalleggiato queste critiche funebri ai provvedimenti del ministro, per il solo fatto di non averne preso le distanze. L’Italia dei Valori appoggia apertamente, tramite l’on Silvana Mura, queste manifestazioni in realtà illegali, in quanto rappresentano un abuso dei mezzi educativi per di più da parte di dipendenti statali. E così delude l’atteggiamento dell’Udc, che non ha espresso pareri sul punto: si indigna a intermittenza, solo quando conviene alla sua bottega.
Resta una consolazione: chi ha dato vita a queste pagliacciate funerarie è una piccola minoranza degli insegnanti. E questo è un buon segno. Come lo è la crescita di fiducia nel ministro Gelmini segnalata persino da Repubblica e dall’ex titolare dell’Istruzione Luigi Berlinguer, in un intervista al Corriere della Sera.
Berlinguer non crede che il governo “voglia sciupare le elementari. Ed è indubbio che esista un problema vero di numero dei docenti e di risorse. Ma siccome nel tempo pieno è impossibile fare a meno del doppio insegnante e il ministro mi pare molto attento alle famiglie, non credo che lo toccherà”.
“L'importante - sottolinea Berlinguer - è entrare nel merito: la scuola non può più essere quella del primo Novecento, penso per esempio che l'apprendimento musicale e la lingua straniera debbano trovare spazio. Ma non moltiplicando gli insegnanti e le ore”.

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