"Purtroppo tra breve i piloti, gli assistenti di volo e altri si renderanno conto che una soluzione alternativa non c’e’, perche’ le altre grandi compagnie aeree sono state sentite e hanno detto di non essere interessate come, vorrei ricordarlo, fece Air France. Non ci sara’ nessuna possibilita’ che si presentino altri soggetti e quindi potrebbe essere che la nostra compagnia di bandiera vada verso una procedura di fallimento".
Lo ha affermato il presidente Berlusconi, che č intervenendo a ’Studio aperto’ su Italia Uno, ha anche commentato le scene di esultanza di un gruppo di impiegati Alitalia che ha accompagnato l’annuncio del ritiro della Cai dal progetto di salvataggio. "Credo sia un immagine che non sia piaciuta in generale. Non credo sia piaciuta alla grandissima parte degli italiani. E’ evidente che chi ha esultato non si rende conto di quale sia la realta’ attuale dell’azienda, visto sopratutto lo sforzo generoso di alcuni tra i migliori imprenditori italiani che hanno deciso di investire delle somme importanti di denaro e accolarsi un compito, certamente non facile, di dare vita a una nuova compagnia di bandiera. Quella felicita’non fa i conti con la realta’. Non si domandano quale potrebbe essere il loro destino. Evidentemente sono suggestionati dalla propaganda dei giornali e dagli esponenti della sinistra. Devo tuttavia dire che il senso di responsabilita’ di alcuni imprenditori che hanno preso parte alla cordata che ha fatto all’offerta non e’ venuto meno".
Il vero ostacolo al buon fine della trattativa continua ad essere il veto sindacale. "E’ nuovamente successo quello che accadde allora -ha spiegato Silvio Berlusconi riferendosi all’interessamento di Air France al tempo del governo Prodi- l’amministratore delegato della societa’ aerea Spinetta tratto’ per due settimane e, alla fine, gli giunse la lettera dei sindacati che mandava per aria tutti gli accordi fatti fino a quale momento e riproponeva un quadro d’intesa assolutamente inaccettabile. Esattamente quello che e’ capitato con la Cgil e il sindacato dei piloti che hanno chiesto di ricominciare da capo, chiedendo cose che nessuna compagnia al mondo potrebbe accettare: parlo della richiesta dei piloti di gestirsi da soli, bypassando amministratori e manager della societa’. La cosa e’ inaccettabile. Credo che gli italiani siano buoni giudici per capire da che parte sta la colpa se non si e’ riusciti a trovare una soluzione che io auspico si possa trovare ancora".