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 ADDIO "SPACCONE": E' MORTO PAUL NEWMAN Data: 27/09/2008
Appertiene alla sezione: [ Storia e cronaca ]
Milano - Lo "Spaccone" è uscito di scena. "Stamani alle 7,30 ho ricevuto una mail dall’America che mi ha fatto sapere che Paul Newman non è più tra noi". Con queste parole Vincenzo Manes, presidente della fondazione Dynamo Camp di Limestre (Pitsoia), che fa parte dell’organizzazione internazionale di solidarietà fondata dall’attore americano, ha annunciato la morte di Paul Newman alla festa annuale della fondazione. È scattato, fra i presenti, un applauso durato alcuni minuti. La notizia della morte circolava da qualche ora sui blog statunitensi.

Una vita in celluloide Quella di Newman è stata un'esistenza memorabile, vissuta intensamente dentro e fuori dal set. Nato nel 1925 a Shaker Heights, vicino a Cleveland nell'Ohio, discendente di emigranti europei, rinuncia al sogno di diventare pilota dell'aeronautica militare, per problemi alla vista. Dopo una breve parentesi, in cui ha gestito l'attività paterna, un grande magazzino di articoli sportivi, nel 1949 sposa Jackie Witte e decide di intraprendere una carriera cinematografica destinata a diventare leggendaria. Dal primo matrimonio nasceranno tre figli, di cui un solo maschio, morto nel 1978 per overdose.

Tradito dal film in costume Nel 1954 Newman esordisce davanti alla macchina da presa con il film in costume Il calice d'argento. Gli occhi blu di Newman non bucheranno il grande schermo e le critiche della stampa specializzata saranno piuttosto algide nei confronti dell'astro nascente. Il New Yorker il più caustico di tutti: "Recita la sua parte con il fervore emotivo di un autista di autobus che annuncia le fermate locali". Tutta colpa degli abiti di scena, secondo Paul, che da quel giornò non si presterà mai più a rappresentazioni in costume. Nel gennaio di quattro anni dopo il matrimonio con l'attrice Joanne Woodward, la donna che le è stata vicino fino agli utlimi giorni di vita.

L'attore diventa leggenda Il mito di Newman si consacra con l'inizio degli anni sessanta. La stangata, La gatta sul tetto che scotta, Intrigo a Stoccolma, Butch Cassidy e ovviamente, Lo spaccone, sono capolavori che portano il suo nome. L'immagine di Newman che appoggiato al tavolo verde, con la sigaretta pericolante dal labbro e la stecca in mano, prende la mira, è un'icona della storia del cinema.
Dopo i trionfi al botteghino, il massimo riconoscimento cinematografico, glielo tributerà nel 1986, l'Academy di Hollywood, consegnandogli la prestigiosa statuetta per l'interpretazione nel film il Colore dei soldi, sequel dello Spaccone girato da Martin Scorsese.

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