di Rossella Calabrese
Finanziamento statale fino al 30% per gli alloggi da affittare a canone sostenibile, anche trasformabile in riscatto; contributo extra di 10.000 euro se gli alloggi conseguono un fabbisogno energetico inferiore del 50% rispetto a quello richiesto dal Dlgs 192/2005; obbligo di locazione per almeno 25 anni ad un canone non superiore al 70% del canone concordato.
150 milioni di euro sono destinati ad un sistema integrato di fondi immobiliari; non ancora definita la dotazione finanziaria del Fondo appositamente costituito per la realizzazione degli interventi che saranno realizzati con il contributo statale.
Sono alcuni dei criteri per il finanziamento degli interventi rientranti nel Piano Casa, previsti dalla bozza di DPCM che il Governo sta mettendo a punto, ai sensi dell’art. 11 della legge 133/2008 di conversione del DL 112/2008.
Il DPCM istituisce un apposito Fondo nel quale confluiscono le risorse di cui all’art. 1 comma 1154 della legge 296/2006 (Finanziaria 2007), agli articoli 21, 21-bis, ad eccezione di quelle già impegnate dagli enti destinatari; nel Fondo confluiscono, inoltre, le risorse di cui all’art. 41 del DL 159/2007, convertito nella Legge 222/2007.
Le linee di intervento
Il Piano – si legge nel provvedimento – è articolato in cinque linee di intervento:
a) sistema integrato di fondi immobiliari per l’acquisizione e la realizzazione di edilizia residenziale, costituito da fondi immobiliari e da altri strumenti finanziari innovativi, con la partecipazione di soggetti pubblici e/o privati;
b) incremento del patrimonio di edilizia residenziale pubblica con le risorse derivanti anche dalla vendita di alloggi pubblici agli occupanti aventi titolo;
c) promozione finanziaria, anche di iniziativa privata;
d) agevolazioni a cooperative edilizie;
e) programmi integrati di promozione di edilizia anche sociale.
Le risorse finanziarie
In fase di prima attuazione, la dotazione finanziaria del Fondo è quella indicata al comma 12 dell’art. 11 del DL 112/2008; si tratta di una cifra non ancora definita. Per gli anni successivi, invece, è previsto il conferimento al sistema integrato di fondi immobiliari di massimo di 150 milioni di euro; le risorse residue (disponibilità annuale, risorse rese disponibili dalla revoca de contributi concessi) saranno destinate alle linee di intervento di cui alle lettere b), c) e d) e ai programmi integrati di edilizia residenziale anche sociale di cui alla lettera e), ripartiti su base regionale.
I parametri di finanziamento
Il contributo statale può essere concesso alle tipologie ricadenti nelle linee di intervento di cui alle lettere da b) ad e). Per ciascun intervento il contributo ammonterà al massimo al 30% del costo di realizzazione, acquisizione o recupero degli alloggi destinati alla locazione a canone sostenibile, anche trasformabile in riscatto. Qualora gli alloggi conseguano un indice di prestazione energetica inferiore del 50% rispetto a quello richiesto dal Dlgs 192/2005, sarà riconosciuto un ulteriore contributo fino a 10mila euro. Gli alloggi che hanno beneficiato del contributo dovranno essere dati in locazione per almeno 25 anni ad un canone non superiore al 70% del canone concordato.
I criteri di selezione delle proposte da finanziare
I contributi saranno concessi sulla base dei seguenti parametri:
- investimento privato rispetto a quello pubblico;
- numero di alloggi a canone sostenibile rispetto al totale degli alloggi;
- efficienza energetica;
- dimensione demografica del Comune;
- salubrità e sicurezza dell’alloggio.
Sono previsti parametri aggiuntivi quali la dimensione economica dell’intervento, il numero di alloggi in locazione a canone sostenibile o in proprietà, la dimensione demografica del Comune in rapporto al numero delle richieste.
Il sistema integrato di fondi immobiliari
I Ministeri delle Infrastrutture e Trasporti e dell’Economia promuovono il Fondo immobiliare nazionale dedicato allo sviluppo del sistema integrato di fondi immobiliari, cui possono aderire investitori istituzionali di lungo termine. Un gruppo di lavoro da istituire presso il Ministeri delle Infrastrutture definirà il piano delle attività di avvio del Fondo, i requisiti della società di gestione del Fondo, e il regolamento del Fondo stesso.
Il Ministero delle Infrastrutture, d’intesa con il Ministero dell’Economia, potrà destinare parte delle risorse di cui al comma 12 dell’art. 11 del DL 112/2008 all’attivazione di strumenti finanziari innovativi dedicati al settore dell’edilizia quali, ad esempio: fondi di garanzia, forme di finanziamento in pool, sottoscrizione del capitale della società di gestione del Fondo nazionale, piani di “risparmio casa” che favoriscano il riscatto degli alloggi, anche in collaborazione con le banche.
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