La giustizia torna a infiammare il dibattito politico. Per il Guardasigilli Angelino Alfano "è inaccettabile che un pm in pubblica udienza definisca una legge dello Stato criminogena". Il ministro ad un convegno sui temi della giustizia organizzato dai Radicali, commenta così la requisitoria con cui il pm del caso Mills, Fabio De Pasquale, ha sollevato l’eccezione di incostituzionalità per il lodo Alfano. "Essendo questa legge riferita alle quattro massime cariche dello Stato - ha aggiunto il ministro - vorrei capire chi sarebbe il criminale indotto (da questa norma, ndr) a commettere i crimini. Questa aggettivazione mi sembra lesiva della sovranità popolare: è legittimo che un pm eccepisca sulla costituzionalità di una legge, ma è fuori dal sistema questa affermazione. Questo atteggiamento - ha concluso Alfano - è la cartina di tornasole di come alcuni pm non riconoscano la sovranità parlamentare".
Il programma del Pd è diverso da quello dell'Anm? "Il mio non è né un invito al dialogo, né un appello. Voglio capire semplicemente se ci sono differenze tra le posizione dell’Anm e quelle del Pd in materia di Giustizia". "Se l’opposizione si distaccherà dai toni giustizialisti di anti-berlusconismo - aggiunge il ministro - non farà un favore alla maggioranza, ma al Paese". "Risolvere le questioni della Giustizia in Italia - sottolinea ancora il ministro - non significa solo aumentare le risorse, assumere più cancellieri o comprare più fotocopiatrici. Significa soprattutto ridisegnare un sistema giudiziario che oggi è davvero in ginocchio".