Nell’ultimo sondaggio Igis, realizzato dopo la conclusione dell’accordo su Alitalia, si registra un aumento del già alto livello di consenso per Silvio Berlusconi e il Governo. Il giudizio positivo sul premier passa dal 51% del 15 luglio al 54% del 29 settembre; quello sul Governo passa dal 48% al 51%. La valutazione settimanale sulle intenzioni di voto, quindi con riferimento al precedente sondaggio del 22 settembre, registra a sua volta un aumento di consensi per il Pdl, che raggiunge quota 40,7 con un +0,5% rispetto alla settimana precedente (in sette giorni, è un balzo enorme) mentre la Lega perde lo 0,2% e l’Mpa lo 0,1: quindi non c’è solo un leggero spostamento all’interno della maggioranza, ma una cattura di voti anche dall’esterno del suo perimetro.
Il Pd passa al 28,2% con un guadagno dello 0,2% rispetto a una settimana fa, compensato dalla perdita dello 0,1% dell’Idv, scesa al 7,7% e soprattutto della Sinistra Arcobaleno che con il 3,9% registra un calo dello 0,4%. Nonostante gli sforzi di Veltroni per attestarsi su una linea dura antiberlusconiana, il Pd non si stacca dal modesto 28% e al più rosicchia qualcosa all’Idv e alla Sinistra Arcobaleno.
Su altre questioni del sondaggio, il 55% approva l’invio di 500 militari anticamorra a Caserta e provincia.
Sull’Alitalia, il 49% vorrebbe che restasse italiana senza stringere alleanze, ma se queste fossero ritenute utili, il 18% preferirebbe Air France contro il 16% che tifa Lufthansa. Il 55% degli italiani si sente molto o abbastanza legato al marchio Alitalia.
Sul a chi va il merito del successo della trattativa, la battaglia delle rivendicazioni ha lasciato il segno: il 33% non ha un’opinione precisa, ma il 28% l’attribuisce al Governo, e solo il 6% a Veltroni e il 5% alla Cgil. Questo significa che le roboanti rivendicazioni del segretario del Pd e del segretario della Cgil non hanno convinto.