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 I FATTI DEL BUONGOVERNO: Social card, impegno mantenuto Data: 02/10/2008
Appertiene alla sezione: [ Opinione ]
Il governo Berlusconi mantiene gli impegni e, con la tempestività che la congiuntura richiede, dà attuazione alla social card, un provvedimento innovativo, inconsueto per il nostro welfare, che ha il fine di aiutare i cittadini in reali condizioni di disagio.
Che cos’è – La social card è una carta prepagata, che viene ricaricata nella misura di 40 euro al mese ed è spendibile nei supermercati convenzionati (che praticheranno sconti del 10/20 per cento. Potrà essere usata anche per pagare le bollette energetiche e anche in questo caso saranno praticato sconti del 20%. La carta è anonima ed è riconoscibile solo dalla banda magnetica: il meccanismo è simile a quello del codice segreto del bancomat. In tal modo si garantisce la privacy e la dignità di chi ne usufruisce.

Chi ha diritto alla carta - Avranno la carta i cittadini italiani di almeno 65 anni che non abbiano un reddito superiore ai 6.000 euro; ne usufruiranno anche le famiglie che abbiano figli di età inferiore ai 3 anni e redditi bassi. Si è calcolato che sono 1 milione i cittadini che avranno questo aiuto, ma il numero è destinato a salire il prossimo anno.
I tempi – La social card è stata prevista nel decreto fiscale del giugno scorso, che fissava appunto al primo ottobre l’entrata in vigore di questa misura Il ruolino di marcia è rispettato. Tutto è pronto, entro il 20 ottobre l’Inps invierà agli aventi diritto una lettera per invitarli a recarsi alle poste per presentare la domanda. Quindi, le carte prepagate saranno inviate a casa ai fruitori. Entro dicembre tutti gli aventi diritto l’avranno, “caricata” con 40 euro mensili a partire appunto dal primo di ottobre. Successivamente, la carta verrà ricaricata bimestralmente di 80 euro.

Allargamento - L’obiettivo del governo è quello di allargare, il prossimo anno, la platea dei fruitori della carta, estendendola, ad esempio, ai pensionati ultrasessantacinquenni che abbiano un reddito superiore ai 6.000 euro e siano, tuttavia, il reali condizioni di disagio, e alle famiglie in difficoltà pur con redditi superiori a quella soglia e tuttavia insufficienti.
L’ipotesi dell’allargamento è legata al prevedibile incremento del fondo che finanzia l’iniziativa. Al momento sono disponibili circa 500 milioni (170 stanziati dal governo, 200 per i quali si ‘impegnato l’Enel, proventi della Robin Tax, conti correnti “dormienti” e stanziamenti di privati), ma, ripetiamo, le disponibilità aumenteranno.

Valore politico e sociale - La social card costituisce il primo, concreto e diretto intervento a favore delle fasce più deboli della popolazione, dopo l’abolizione dell’Ici e la detassazione di parte del lavoro dipendente. L’opposizione del Pd cerca inutilmente di sminuirne la portata e l’importanza. La verità è che il governo Berlusconi interviene a favore di quei ceti deboli che il governo delle sinistre aveva tartassato. Ed è solo il primo passo, il segno tangibile di una svolta. Altri interventi seguiranno per restituire potere d’acquisto e sostegno economico alle famiglie che faticano ad arrivare alla fine del mese.

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