Silvio Berlusconi nella riunione con i deputati del Popolo della Libertà impartisce le sue direttive per le prossime mosse politiche e parlamentari. Per prima cosa cerca di rassicurare sulla crisi dei mercati informando i suoi del giro di telefonate con i ‘grandi’, a cominciare da Gerge W. Bush, per fronteggiare il terremoto finanziario e per “evitare il panico”.
In questo quadro prende corpo l’ipotesi di un G8 straordinario così come proposto dal presidente americano e su cui già si starebbe lavorando. Certo - ha osservato il Cavaliere - “nessuno può dire con esattezza cosa accadrà” con questa crisi finanziaria, tuttavia il sistema italiano appare più solido e i rischi da noi “sono meno elevati” perchè il governo “garantisce la solidità delle banche”.
La crisi dei mercati internazionali è entrata anche nel colloquio che il premier ha avuto con il presidente Giorgio Napolitano, un incontro, ha detto, “cordialissimo come sempre, a 360 gradi”. Una crisi finanziaria quella che investe l’occidente, che come una spada di Damocle incombe anche sul nostro Paese e che per Berlusconi tanto più richiede la presenza di un governo forte che utilizzi tutti gli strumenti anche di emergenza come la decretazione. La gravità della situazione è tale che il Paese ha bisogno più che mai di un governo che governi anche con il ricorso ai decreti legge. E Berlusconi ha comunque garantito al presidente della Repubblica che concorderà passo passo con lui come procedere su questa strada.
Non ha invece alcuna intenzione di concordare alcunché con l’opposizione. Tanto meno il Popolo della Libertà può concordare l’elezione di Leoluca Orlando alla Vigilanza Rai su cui ha alzato un muro invalicabile: “Non possiamo votare un parlamentare come Orlando. Ci diano loro una rosa di nomi, ma non ci propongano Giulietti. Diciamo preventivamente di no”, ha ripetuto Berlusconi offeso dalla “mancanza di rispetto” mostrata da Orlando: “Il dialogo presuppone un minimo di rispetto. Quando qualcuno ti accusa di essere peggio di zero come ha fatto Orlando...”.
Quanto a Veltroni “non ho detto che era inesistente, non ho mai insultato nessuno in vita mia”, ha ripetuto Berlusconi ai suoi, invitandoli comunque ad andare avanti solo ed esclusivamente con la forza del “consenso degli italiani” che “è sufficiente”. Anche perchè “l’opposizione non ha fatto alcuna proposta migliorativa, ha dimostrato di essere quello che è: sbagliano tutto così come hanno sbagliato tutto al governo”.
“Lasciateli dire e votate”, insomma ignorateli, è il suggerimento di Berlusconi che ha una memoria d’elefante e non dimentica “il tentativo del centrodestra di eleggere alla Corte Costituzionale l’ex ministro Filippo Mancuso per cui ci furono 12 elezioni senza che si riuscisse ad ottenere l’obiettivo”.
Il premier ha invitato a marciare uniti sui provvedimenti più caldi. Dalla modifica di quello sulle intercettazioni (“è troppo ampio, non ne sono contento”, ha sottolineato invitando a limitarle ai reati di mafia e terrorismo) fino al via libera “urgente” al ddl sulla prostituzione.
Berlusconi ha ripetuto che c’è “un grandissimo entusiasmo” verso il Popolo della Libertà “a partire dai giovani”, e che i sondaggi, “non sono mai stati così positivi”. “Prodi era intorno al 10% come consenso mentre il premier attuale è al 68,2%. Il Pdl ha un vantaggio di 20 punti sull’opposizione, mentre Casini è sotto il 4%”.