Quanti di noi hanno riso e si sono divertiti, da ragazzi, a vedere al cinema le inimitabili gags dell'indimenticato Charlot, Charlie Chaplin, trasformatosi da attore (indimenticabile la caricatura di Hitler ne "il dittatore") in regista di film che hanno segnato un'epoca ormai mitica della cinematografia mondiale. Gli ultimi 24 anni della sua vita, Charlot li ha trascorsi in Svizzera, a Ban, dove morì nel 1977. Qui, nel castello dove visse, si vorrebbe allestire il Museo dedicato alla sua vita e alle sue opere. Ma, incredibile ma vero, alla realizzazione del Museo si oppone un vicino di casa il quale teme per la sua tranquillità in quanto il Museo si prevede possa attirare almeno 250 mila visitatori l'anno. Certo la notizia è di quelle che lasciano di stucco: la memoria e il ricordo di un grande della cultura del secolo scorso sottoposti alle bizze di un oscuro abitante di un posto semisconosciuto della Svizzera che dalla nascita del Museo non può che trarre enormi vantaggi. Intanto fervono in Italia i preparativi per celebrare il trentennale della morte dell'artista. A Bologna sarà allestita una grande mostra di foto e di ricordi presso la Sala Borsa, a cura della cineteca di quella città che in collaborazione con gli eredi sta lavorando per i recupero di tutta l'opera di Chaplin. Durante la mostra è prevista anche l'esecuzione di tutte le partiture delle musiche chapliniane a cura dell'Orchestra Sinfonica di Bologna. La città delle due torri non smentisce la sua fama di città d'arte e di cultura.