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 ANCORA INFAMIE CONTRO PAPA PACELLI Data: 13/04/2007
Appertiene alla sezione: [ Il commento del giorno ]
Abbiamo scritto pochi giorni fa che dagli archivi segreti della polizia segreta della Germania comunista sono emersi da poco documenti che innoppuguabilmente dimostrano l'assoluta infondatezza delle accuse rivolte nel tempo a Papa Pacelli, Pio XII, di aver assistito silente allo sterminio degli ebrei e di non aver svolto alcuna azione contro i nazisti. Dagli archivi comunisti è balzata fuori la verità: Papa Pacelli era considerato il peggior nemico dei comunisti i quali, come hanno sempre fatto nella loro storia di criminali, hanno deliberatamente cucito addosso a Papa Pacelli la camicia dell'infamia peggiore per un Uomo di Chiesa: aver favorito il genocidio di un popolo. Questa accusa purtroppo ha trovato nel tempo fautori e sostenitori che trovarono il loro mentore nel dramma "Il vicario", rappresentato nel 1963 e che costituisce il più ignobile frutto della propaganda sovietica e comunista contro Pio XII. Questa infamia ha trovato ancora una eco inattesa nella notizia rimbalzata sugli organi di stampa a proposito del Mausoleo dell'Olcausto - lo YAD VASHEM - di Gerusalemme nel quale l'immagine di Papa Pacelli è esposta nella sala dedicata ai "reprobi" a fronte di quella dedicata ai "giusti". Già nel nel 2006 il Nunzio vaticano a Gerusalemme, Mons.Sambi, aveva segnalato alla direzione del Museo la gravità sia della esposizione, sia della didascalia collocata sotto la foto, senza che ciò abbia indotto il Museo a rimuovere la foto e la didascalia. In questi giorni è stato il nuovo Nunzio a Gerusalemme, Mons. FRANCO, a sollevare il problema, tra l'altro disertando la cerimonia di commemorazione della Shoah. Nè si può dimenticare che sin dal momento in cui furono riallacciati i rapporti diplomatici tra Santa Sede e lo Stato d'Israele, l'allora Papa Montini, che di Pacelli era stato stretto collaboratore, difese con grande fermezza la Memoria di Pacelli, dinanzi alle autorità di Gerusalemme il 5 gennaio 1964. E' davvero singolare e del tutto inaccettabile che dopo 40 anni si continui da parte di Israele ad alimentare sospetti e gettare fango sulla figura di un Papa che la Chiesa sta elevando agli onori dell'Altare. Noi non siamo e non siamo mai stati antisemiti ma consideriamo il comportamento delle autorità israeliane una grave offesa alla coscienza e alla fede dei cattolici che ovunque, come la storia ha dimostrato e valga per tutti l'esempio di Giorgio Perlasca, indimenticato protagonista della "banalità del bene", si sono adoperati durante la follia nazista a difendere e salvare la vita di migliaia di ebrei. Ci auguriamo che l'ultimo passo di Mons. FRANCO valga a porre fine ad una ingiuria tanto più grave perchè del tutto ingiustificata.

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