Solo la Cisl, per ora, ha aderito al protocollo di intesa proposto dal ministro Brunetta sugli aumenti e il nuovo modello di contratti. La Uil si è riservata di esprimere un giudizio, mentre la Cgil è contraria. Il segretario generale della Fps-Cisl Rino Tarelli ha detto che è stato illustrato ai sindacati un documento sul quale c'è stata una valutazione positiva da parte della Cisl e "l’impostazione è utile - ha detto Tarelli - e abbiamo dato la nostra disponibilità ad un impianto da percorrere che apre una fase che andrà realizzata e giudicata su fatti concreti".
Dopo l'ok della Cisl, anche la Uil-Pa e l'Ugl hanno aderito al protocollo d’intesa proposto dal ministro Brunetta per il rinnovo contrattuale degli statali e l’avvio di un tavolo tecnico per riformare il modello contrattuale del pubblico impiego. Lo ha detto lo stesso Brunetta al termine dell’incontro con i sindacati nella sede del ministero. Al documento hanno aderito con riserva anche Confsal, Usai e Cse, mentre la Cgil ha detto no alla proposta sul rinnovo contrattuale, ma ha accettato - come tutte le altre sigle sindacali - di partecipare al tavolo per riformare il sistema contrattuale. L’obiettivo, ha sottolineato il ministro, è chiudere in due settimane tutti i rinnovi contrattuali e arrivare, entro la metà di novembre, a definire le linee guida per la riforma del modello contrattuale. La proposta del governo prevede un aumento lordo di 70 euro mensili per il biennio economico 2008-2009.
"Siamo in ritardo di 10 mesi nel rinnovo del contratto 2008-2009 - ha spiegato Brunetta - il governo Prodi non ha messo a disposizione nessuna cifra, il governo Berlusconi nel Dpef e poi nella finanziaria ha stanziato 2,8 miliardi per il comparto centrale ministeri e altri 3 miliardi per il resto della pubblica amministrazione, cioé regioni, province e comuni. A questi si aggiungono altri 300 milioni di euro risultanti da un recupero, per la contrattazione del secondo livello". Per il rinnovo del comparto ministeri il titolare del dicastero ha specificato che le risorse ammontano a 70 euro lorde mensili, 60 sui minimi tabellari 10 per la produttività. "Già da gennaio ci sarà il rinnovo in busta paga - ha continuato Brunetta - per tutti i pubblici dipendenti. a dicembre ci sarà il pagamento di indennità contrattuale pari a 100-110 euro".
Dire no vuol dire in sostanza non aver nulla in busta paga: è questo il messaggio lanciato dal ministro della Funzione pubblica alla Cgil . "Io vado avanti da lunedì - ha aggiunto Brunetta - aprendo i singoli percorsi contrattuali. In una o due settimane spero di chiudere tutto sui rinnovi contrattuali ed entro la metà di novembre le linee guida per la riforma del modello contrattuale". Per il ministro è meglio che i lavoratori pubblici abbiano in tasca sei miliardi di euro piuttosto che rimangano in tasca del governo. "Poi se c’è un sindacato che non vuole dare 6 miliardi ai cittadini - ha ancora detto Brunetta - io non mi presto a questo braccio di ferro".