Mentre a Mosca i poliziotti dell'ex spia Putin manganellano i manifestanti del movimento politico "L'altra Russia" e arrestano i dissidenti e il loro leader, c'è chi mette una pietra tombale sulla libertà d'informazione dell'ex patria del comunismo internazionale dove sono dure a morire le cattive abitudini di reprimere l'anelito alla libertà e alla democrazia. Infatti è caduta l’ultima tv russa di informazione a diffusione nazionale finora sfuggita al pugno del Cremlino. Un gruppo sanpietroburghese, politicamente vicino al presidente Vladimir Putin, ha acquistato il pacchetto di controllo di “Ren-Tv”, il canale che era riuscito a mantenere notiziari indipendenti. La notizia giunge non solo in concomitanza con la repressione della manifestazione dei dissidenti del governo, ma anche all’indomani delle critiche dell’ultimo presidente sovietico, Mikhail Gorbaciov, il quale giovedi a Kaliningad aveva detto che in Russia l’informazione è in difficoltà. «Senza democrazia e senza libertà di stampa - aveva dichiarato - il popolo non può capire ciò che succede realmente nel Paese». E' quello che vuole il nuovo zar o dittatore postcomunista Putin.