Alla fine Cristiano Di Pietro ha deciso di gettare la spugna: troppo il clamore suscitato da alcune sue telefonate intercettate, il figlio di Antonio Di Pietro ha annunciato la decisione di lasciare l’Italia dei valori "per non creare imbarazzo". In una lettera ai dirigenti del movimento pubblicata sul blog del padre, Di Pietro Jr spiega le ragioni della sua scelta.
Si tratta "di un gesto corretto e per certi versi forse eccessivo visto che non è nemmeno indagato", ha commentato il leader dell’Idv nel blog, "ma lo rispetto e ne prendo atto". "Ho fatto e faccio il mio dovere di consigliere comunale e provinciale senza mai aver infranto la legge (ed infatti nessuna autorità giudiziaria mi ha mai mosso alcun rilievo). Eppure mi ritrovo tutti i giorni sbattuto in prima pagina come se fossi un appestato", ha scritto Cristiano Di Pietro. "La mia unica colpa è quella di essere "figlio di mio padre": per colpire lui stanno colpendo me, mia moglie e i miei tre figli, dimenticando che anche noi abbiamo la nostra dignità e abbiamo il diritto di esistere".
Di Pietro jr: "Lascio l'Idv, attendo l'esito delle indagini" Dunque, ha annunciato, "lascio l’Italia dei Valori e conseguentemente ogni incarico di partito e anche il mio ruolo di capogruppo al Consiglio provinciale di Campobasso, ove mi iscriverò al Gruppo misto. Lo faccio con sofferenza e dispiacere (soprattutto per la disumana ingiustizia che sto patendo) ma non voglio creare imbarazzo alcuno al partito". Ora, ha aggiunto, "attenderò serenamente che la Procura di Napoli completi le indagini preliminari in corso (che peraltro nemmeno riguardano la mia persona) in esito alle quali ogni singola posizione personale potrà essere chiara a tutti. Poi, quando tutto sarà chiarito, ne riparleremo".
Gasparri: "La decisione conferma la validità dei sospetti" "La decisione di Cristiano Di Pietro conferma la validità dei sospetti e non cancella la vicenda. Andremo avanti come un carro armato sulla questione morale che travolge l’Italia dei cosiddetti valori". Lo afferma, in una nota, il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri. "Cristiano - aggiunge - si occupava di architetti e fornitori di lavori pubblici, usando un potere derivato dagli incarichi di papà. C’è poi la inquietante vicenda delle intercettazioni. Chi ha avvisato Cristiano Di Pietro? Che dice il babbo?". "Continua intanto la paresi di Travaglio - prosegue Gasparri - che non scrive delle indagini di camorra su un uomo di Di Pietro e ignora lo scandalo di famiglia". "Di Pietro non si illuda - conclude l’esponente del Pdl - Fugge di fronte alla mia sfida ma ribadisco che prima o poi dovrà rispondere in pubblico di queste vicende. Non se la caverà con la fuga del figlio che così ammette i fatti".