Via libera definitivo al decreto di riordino dell'Università varato dal ministro dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca Mariastella Gelmini.
Con l'entrata in vigore del provvedimento che ha alimentato nei mesi scorsi un movimento di protesta soprattutto da studenti e docenti, cambiano molte cose. Di seguito le principali novità introdotte dal decreto, rivolte agli atenei.
TURN OVER - Blocco delle assunzioni per le università che chiudono i bilanci annuali in rosso. Per gli atenei poco virtuosi, inoltre, esclusione dalla ripartizione dei fondi relativi agli anni 2008-2009. Non solo: le università che spendono più del 90% dei finanziamenti statali in stipendi non potranno bandire concorsi per docenti, ricercatori o personale amministrativo. Il blocco del turnover di personale per gli atenei 'sani' viene elevato al 50%. Delle possibili assunzioni presso le Università, almeno il 60% dovrà essere riservato ai nuovi ricercatori. Esclusi dal blocco del turn over e delle assunzioni i concorsi di ricercatore già banditi (per un totale di 2.300 posti) e gli enti di ricerca.
CONCORSI - Sorteggio contro i concorsi 'guidati'. Le commissioni che dovranno reclutare docenti saranno composte da un ordinario nominato dalla facoltà e da quattro professori sorteggiati su una lista di 12, eletti a loro volta da una lista di ordinari del settore disciplinare oggetto del bando. I ricercatori saranno reclutati da commissioni composte da un professore associato nominato dalla facoltà che richiede il bando e da 2 professori ordinari sorteggiati da una lista di professori appartenenti al settore disciplinare oggetto del bando. La valutazione dei candidati avverrà secondo parametri riconosciuti anche in ambito internazionale.
STRETTA SUI 'BARONI' - Per fare carriera e aver diritto a scatti di anzianità bisognerà dimostrare di aver effettuato ricerca scientifica (con pubblicazioni certificate da un'apposita Anagrafe nazionale aggiornata con periodicità annuale).
TRASPARENZA - Annualmente il rettore presenterà al cda e al Senato accademico "una relazione concernente i risultati dell'attività di ricerca" nonché "i finanziamenti ottenuti da soggetti pubblici e privati". La relazione sarà poi pubblicata sul sito dell'Ateneo. Chi non ottempera ai suoi obblighi, rischia una penalizzazione nella ripartizione delle risorse.
RIENTRO DEI 'CERVELLI' - La norma permette alle università di assumere professori ordinari e associati o ricercatori tramite la "chiamata diretta" di studiosi "stabilmente impegnati all'estero" o di "chiara fama".
RISORSE - Più soldi per gli atenei virtuosi e per gli studenti meritevoli. Nella ripartizione delle risorse, infatti, sarà considerata la qualità dell'offerta formativa dell'ateneo, così come quella della ricerca scientifica e l'efficienza della didattica. Le università più virtuose saranno individuate attraverso i parametri di valutazione Civr (Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca) e Cnvsu (Comitato nazionale valutazione del sistema universitario). Più soldi anche per il diritto allo studio: 65 milioni di euro, per il 2009, per le residenze universitarie (1700 posti letto in più), mentre al Fondo per le borse di studio andranno 135 milioni di euro in più.