Lo aveva già annunciato lo scorso maggio e oggi il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, ha ribadito l'intenzione: entro un anno la stragrande maggioranza delle famiglie italiane potrà vedere on line la pagella scolastica dei propri ragazzi. Non solo. Ai genitori che lo desiderino, la scuola potrà mandare un sms per segnalare l'assenza del figlio. Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, è d'accordo con Brunetta. Mettono qualche "paletto" studenti e genitori.
"Le scuole - ha dichiarato il ministro Gelmini - hanno il dovere di comunicare alle famiglie l'andamento scolastico dei loro figli, oltre che negli incontri scuola-famiglia, anche attraverso un contatto quotidiano affidato sempre più spesso alle nuove tecnologie. In molte scuole italiane le pagelle, le assenze, il profitto scolastico, la valutazione del comportamento degli alunni vengono comunicate ai genitori via sms o via e-mail. Si tratta di esperienze fruttuose che avvicinano la scuola alla famiglia e che, proprio per i risultati eccellenti ottenuti, insieme al ministro Brunetta - conclude - abbiamo intenzione di estendere a tutte le scuole italiane".
L'idea del messaggino sulle assenze non entusiasma gli studenti. "Mi pare - osserva Luca De Zolt, leader della Rete degli studenti - un'altra uscita demagogica. Non mi sembra la principale preoccupazione delle scuole, che non hanno neppure i soldi per pagare le supplenze brevi, quella di comunicare via sms con le famiglie. E dove li trovano i soldi per mandare i messaggini?". Secondo la Rete, inoltre, "sbaglia chi pensa che così si possa in qualche modo affrontare la questione della dispersione scolastica, purtroppo in aumento".
Il coordinamento genitori democratici rivendica l'autonomia... dell' "autonomia". "Non siamo ostili alle nuove tecnologie, tuttavia - dice il presidente del Coordinamento, Angela Nava - ci chiediamo di chi sarà la responsabilità di inviare gli sms? Chi sopporterà i costi?. Finora le comunicazioni sono state per lo più in forma scritta. Si può anche cambiare, ma la scuola deve deciderlo assieme ai genitori". "Le modalità di comunicazione scuola-famiglia - fa notare il Cgd - le decidono le istituzioni scolastiche dell'autonomia in base ai loro regolamenti, istituto per istituto. Non può essere né il ministro dell'Istruzione Gelmini, né il ministro Brunetta, che di istruzione non dovrebbe occuparsi, a stabilire le modalità dei rapporti tra insegnanti e genitori".