Via libera della Camera al disegno di legge sull’ottimizzazione e razionalizzazione della pubblica amministrazione.
Dipendenti pubblici più facilmente riconoscibili, meglio valutabili e maggiormente propensi alla mobilità. Sono queste le linee guida della riforma della pubblica amministrazione fortemente voluta dal ministro competente, Renato Brunetta.
Su giacche e maglioni dei dipendenti pubblici dovrebbe spuntare il cartellino di riconoscimento. Tutto il personale a contatto con il pubblico dovrà obbligatoriamente (e non più in via di fatto facoltativa) indossare un cartellino identificativo oppure esporre sulla scrivania una targa indicante nome e cognome.
Il testo Brunetta punta, poi al rafforzamento della mobilità per evitare il ricorso a contratti a termine e a consulenze.
Arrivano le pagelle per ogni dipendente, in modo da poter valutare il grado di efficienza. Il meccanismo di valutazione sarà gestito da un’autorità indipendente. I lavoratori più bravi dovrebbero essere premiati; quelli più inefficienti, teoricamente, rischieranno il licenziamento.
Saranno razionalizzati i tempi di conclusione dei procedimenti disciplinari e verranno previsti meccanismi rigorosi per l'esercizio dei controlli medici durante il periodo di assenza per malattia del dipendente.
La riforma, poi, prevede un nuovo modello di contrattazione, l'avvento della class action (anche se con diversi limiti), fino al sostanziale innalzamento della soglia minima di uscita per il pensionamento degli statali con il passaggio dal requisito dei 40 anni di contribuzione, comprensivi di eventuale riscatto della laurea o del servizio militare, ai 40 anni di servizio effettivo.