Un sondaggio Euromedia, con rilevazione 18 dicembre 2006, confronta la fiducia accordata a Silvio Berlusconi e quella accordata a Romano Prodi da gennaio a dicembre 2006 tra tutti gli elettori:
- Berlusconi parte dal 46,5% e si attesta al 56% con un guadagno di 9,5 punti;
- Prodi parte dal 38,9% e si attesta al 31,7% con una perdita di 7,2 punti nonostante la vittoria elettorale e l’assunzione della presidenza del Consiglio.
Il risultato di questo sondaggio è che la forbice si allarga e il divario attuale è di 24,3 punti.
Un altro sondaggio misura la fiducia del governo Prodi dall’inizio di maggio a metà dicembre 2006: dal dato iniziale del 41,4%, con picco all’inizio di luglio fissato al 41,5%, si passa al dato finale del 26,5% con una perdita secca di 14,9 punti.
Un terzo sondaggio riguarda le forze politiche con rilevazioni prese settimanalmente da metà novembre fino a metà dicembre 2006.
Considerando le date estreme:
- Forza Italia passa dal 29,9% al 31,5%;
- An passa dal 12,3% al 12,2%;
- Lega Nord passa dal 4,7% al 4,8%;
- Altri minori dal 2,9% al 3%;
- Udc passa dal 4,7% al 3,9%.
Complessivamente la CdL (Udc esclusa) passa dal 49,8% al 51,5% (picco del 52% toccato all’inizio di dicembre).
Complessivamente il centrodestra (Udc inclusa) passa dal 54,5% al 55,4%.
Se ne deduce che la dissociazione dell’Udc fa perdere voti al centrodestra ma non alla CdL. Tuttavia questi voti non vanno al centrosinistra perché esso passa dal 45% al 44,2%. All’interno del centrosinistra, l’Ulivo passa dal 38,7% al 37,8%.
Se si aggregano i dati dell’Udc e dell’Ulivo, si ha una contrazione dal 43,4% al 41,7%.
In conclusione si può dire che la stretta collaborazione tra Fi, An e Lega produce solo una molto ristretta dissidenza nelle frange di questi partiti dove si manifesta una limitatissima intolleranza reciproca.