Con qualche brivido. Ma Brunetta può tirare un sospiro di sollievo. Il suo digeno di legge contro i fannulloni nella pubblica amministrazione è diventato legge. Brividi perché alla prima chiama tra i banchi della maggioranza i sentaori sono davvero pochini e quindi il voto slitta di mezz'ora. Con qualche ironia di troppo tra i banchi dell'opposizione (un assist a porta vuota l'associazione tra la materia del contendere, i fannulloni, e l'assenza di troppio colleghi del Pdl). Trenta minuti dopo Palazzo Madama non fa scherzi. ll Senato approva, in via definitiva con 154 voti a favore e un solo voto contrario, il ddl Brunetta sulla ottimizzazione e razionalizzazione della pubblica amministrazione. L’opposizione non vota. Il provvedimento, meglio conosciuto come ddl anti-fannulloni, è legge. Il ddl di delega al governo, approvato dal Senato il 13 novembre 2008 e modificato dalla Camera il 12 febbraio, passa senza modifiche, in terza lettura, con i voti favorevoli della maggioranza.
Brunetta avverte Con l’approvazione del Senato al ddl delega di riforma della pubblica amministrazione "cambia la P.A., ci sarà più trasparenza e ci sarà il merito". Lo ha detto il ministro della Funzione pubblica al termine della votazione nell’aula di Palazzo Madama. "I dipendenti saranno chiamati a fare il loro dovere - ha sottolineato - i bravi non avranno problemi, i fannulloni dovranno invece fare qualche riflessione. Questa - continua Brunetta - è la prima vera riforma istituzionale del governo Berlusconi. Dispiace che la sinistra si sia tirata indietro, è prevalso il richiamo della foresta. Mi assumo per intero l’onere e l’onore della riforma, la sinistra si è lavata le mani". In dichiarazione di voto, il Pd aveva annunciato di votare contro. "È la prima volta che una riforma mette al centro 60 milioni di clienti, di italiani, e non sudditi, che avranno il diritto di avere dei servizi di qualità - ha concluso Brunetta - è una rivoluzione. È una riforma di cui il paese aveva bisogno". Il responsabile della Funzione pubblica ha inoltre assicurato che "i decreti delegati saranno approvati prima dell’estate e presentati al parlamento. Dall’autunno sarà tutto in piena efficienza e implementazione. Giudicheranno i cittadini se la loro vita sarà cambiata o meno".