>Niente più fermi selvaggi, basta con i sindacati che con, forti di “quattro iscritti” fermano un Paese intero, stop ai ai ribelli del tram, delle metrò, delle ferrovie. Almeno questo è l’intento del governo che ha analizato i dati della Commissione di garanzia sugli scioperi, che proprio in questi giorni presenta la nuova relazione sul 2007-2008, la conflittualità nel settore dei trasporti si è mantenuta a livelli altissimi, si è calcolato che tra vertenze nazionali e proteste locali, in media si contano circa 3 scioperi proclamati ogni giorno, mille in un anno.
E allora ecco l’inevitabile stretta: il ministero del Lavoro ha messo a punto una bozza di riforma che approda domani al Consiglio dei ministri e che di fatto riscrive la legge 146 del 1990. La novità principale? Si chiama sciopero “virtuale” (si proclama, ma si lavora ugualmente) per le categorie cosiddette “essenziali”.
La norma è contenuta nella bozza di disegno di legge delega sulla regolamentazione dello sciopero nei trasporti che il consiglio dei ministri esaminerà nella prossima seduta di venerdì 27. Lo rivela l’Adnkronos che spiega i contenuti del provvedimento. Contenuti che sembrano corrispondere alle indiscrezioni che già circolavano e che avevano messo in allarme i sindacati. Ecco i punti principali del testo.
1) Referendum consultivo obbligatorio
Le nuove norme prevedono il referendum consultivo preventivo obbligatorio prima dello sciopero, a meno che non si tratti di proclamazioni da parte di organizzazioni sindacali complessivamente dotate di un grado di rappresentatività superiore al 50% dei lavoratori. per servizi o attività di particolare rilevanza è prevista anche la dichiarazione preventiva di adesione allo sciopero stesso da parte del singolo lavoratore.
2) Sciopero virtuale
Per alcune categorie professionali le quali, per le peculiarità della prestazione lavorativa e delle specifiche mansioni, determinino o possano determinare, in caso di astensione dal lavoro, la concreta impossibilità di erogare il servizio principale ed essenziale, arriva lo sciopero virtuale. lo sciopero virtuale prevede che un lavoratore dichiari l’astensione dal lavoro ma in realtà presti comunque la sua attività, perdendo però la retribuzione. questa, insieme alla somma che deve erogare l’azienda, viene poi destinata a fini sociali. in questo modo non si danneggiano i cittadini e si fa comunque una pressione sull’azienda.
3) Norme anti-effetto annuncio
È prevista la comunicazione con un ampio anticipo della revoca dello sciopero.
4) Nuova commissione e nuovi poteri
Al posto della commissione di garanzia nascerà la commissione per le relazioni di lavoro a cui saranno attribuiti competenze di natura arbitrale e conciliativa. avrà anche il compito di verificare l’effettivo grado di partecipazione agli scioperi e scambierà informazioni con le autorità amministrative competenti per l’adozione della ordinanza di precettazione.
5) Tipi di proteste vietate
Addio all’occupazione di strade, autostrade linee ferroviarie o aeroporti in seguito a uno sciopero. È previsto infatti anche il divieto di forme di protesta o astensione dal lavoro lesive, anche per la durata o le modalità di attuazione, del diritto alla mobilità e alla libertà di circolazione anche attraverso l’individuazione, nei contratti e negli accordi collettivi relativi a servizi non essenziali, di specifiche formalità e procedure per la proclamazione.
6) Autotrasporto
Regole specifiche riguarderanno l’autotrasporto, con riferimento specifico alle prestazioni essenziali da garantire e la durata massima delle astensioni nel comparto.
7) Sanzioni
Il governo sarà delegato a rivedere e aggiornare il regime sanzionatorio, (le multe), nel caso di violazione delle regole sul conflitto da parte dei promotori del conflitto, delle aziende che tengono comportamenti sleali e dei singoli lavoratori, con specifico riferimento al fenomeno degli scioperi spontanei. le sanzioni individuali previste dalla normativa sulla regolamentazione del diritto di sciopero sono riscosse da equitalia e non più dai datori di lavoro.
Ma quanto piace la riforma? A Cisl e Ugl abbastanza: da loro arriva un via libera di massima; d’accordo anche la Uil che però boccia il meccanismo dell’adesione preventiva. La Cgil, invece, è preoccupata: “Mi auguro che a guidare l’iniziativa del governo sul diritto di sciopero non sia, dopo aver favorito la rottura del sindacato, il tentativo di impedire che il dissenso possa manifestarsi” afferma il segretario confederale Fabrizio Solari. Il Pd, con Cesare Damiano, chiede al governo di concertare le nuove misure coi sindacati, mentre il segretario di Rifondazione Ferrero attacca a testa bassa: “È una controriforma, siamo pronti alle barricate”.