Roma - Alla fine non ci sarà nessun caso politico sul sistema di voto anti-pianisti. Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini. Ai giornalisti, riuniti nell’aula di Montecitorio per sperimentare il nuovo dispositivo Fini ha detto che tutte le forze politiche sono d’accordo. "Martedì, con le prime votazioni col nuovo sistema - ha detto Fini - non ci sarà un numero di parlamentari dissidenti tale da costituire un caso".
Le impronte del Presidente Fini ha depositato oggi le proprie impronte digitali. Il presidente della Camera ha difeso il meccanismo anti-pianisti rispondendo che "i deputati hanno il dovere di votare solo per se stessi". "Non esiste delega sul voto - ha sottolineato. È una questione di moralità pubblica". I tempi per votare sono praticamente identici a quelli di prima. Forse si dovrà tenere aperta la votazione uno o due secondi in più, ma per il resto la tempistica non cambia di molto visto che, secondo i dati forniti da Fini, è stato possibile arrivare a fare cinque votazioni in un minuto solo 12 volte. La media è di una-due votazioni al minuto.
Querelle Mura-Brunetta "Alla deputata Silvana Mura, che con petulanza degna di miglior causa chiede se il ministro Brunetta abbia già" provveduto a dare il suo contributo alla lotta contro i fannulloni parlamentari, il titolare della Pubblica amministrazione risponde che "il deputato Brunetta ha fornito alla Camera le sue impronte digitali lo scorso 18 febbraio, appena due giorni dopo l’attivazione della rilevazione delle minuzie del polpastrello (i cui termini scadono venerdì prossimo). Un’informazione - conclude la nota del portavoce del ministro - che la maestrina Mura, membro dell’ufficio di presidenza di Montecitorio, avrebbe potuto appurare tranquillamente da sola".
I diciannove obiettori Sono al momento 19 i deputati "obiettori" al nuovo sistema di votazione con rilevamento delle impronte digitali a Montecitorio, destinato a porre al fenomeno di "pianisti", i parlamentari che votano per i colleghi assenti. Se dovessero restare un numero ridotto, rileva il presidente della Camera, Gianfranco Fini, "non si determinarè alcun caso significativamente politico. D’altronde, nessun capogruppo finora mi ha preannunciato posizioni negative di interi gruppi e ho quindi motivo di continuare a essere ottimista sul numero finale delle adesioni".