31 anni fa, la mattina del 16 marzo 1978, le Brigate Rosse, le deliranti formazioni di ispirazione comunista, rapirono Aldo Mro, il presidente della Democrazia Cristiana, dopo aver assassinato fraddmente, e,come si disse, con geometrica potenza, cinque uomni della scorta di Maro. L'eccidio avvenne a via FANI, poco distante dalla abitazione di Moro, mentre Moro si recava come ogni mattina in Chiesa prima di recarsi alla Camera dei Deputati dove quella mattina doveva aver luogo la presentazione del nuovo governo Andreotti. L'eccidio di via Fani provocò una generale insignazione nel Paese che era destanta ada cuirsi 55 gioorni dopo quando le Brigate Rosse uccisero Moro e ne depositarono il cadavere a metà strada tra via delle Bottegfhe Oscure, sede storia del PCI, e Piazza del Gesù sede storica della DC. Questa mattina le alte cariche dello Stato hanno reso omaggio in via Fani alla lapide che ricorda il sacrificio degli uomini trucidati dalle Brigate Rosse. Peccato che mentre si rende formale omaggio alle Vittime, si consenta agli squallidi assassini, tornati in libertà senza neppure aver mai chiarito del tutto i lati ancora oscuri di quella tormentata vicenda come di altre, e senza aver mai chiuesto "perdono" per il dolore provocato con le loro azioni delittuose, di circolare lberamente per l'Italia, talvolta consentendo che salgano letteralmente in cattedra per "insegnare" alle nuove generazioni le loro "ragioni".