Le Regioni italiane cominciano a scendere in campo con leggi per il rilancio dell'edilizia e l'aumento delle cubature. E' stata registrata qualche critica dall’opposizione dopo l’approvazione del Piano Casa. Le lamentele vertono sull’housing sociale, argomento tralasciato dall’accordo in vista di una futura programmazione. Il testo approvato da Governo e Regioni non fa infatti menzione di sostegni a mutui o affitti. Più spazio agli aumenti delle cubature quindi, soprattutto nelle Regioni del centrodestra. I generale tutti gli enti locali stanno rispondendo in modo dinamico. Come auspicato dal Ministro Fitto, si stanno mettendo al lavoro per approvare le leggi regionali su edilizia e piani paesaggistici prima del limite dei 90 giorni stabilito a livello nazionale.
La Lombardia, dopo aver annunciato di essere pronta per il varo di una legge regionale, ha anticipato di favorire gli interventi per i quartieri di edilizia residenziale pubblica, premiando quelli che prevedono risparmi energetici. In base alle dichiarazioni del Governatore Formigoni, che si è impegnato anche per risolvere la carenza di alloggi, si tratterà di un piano per l’edilizia più che un vero e proprio Piano Casa.
In Veneto, Regione apripista che ha anticipato gli orientamenti del Governo e ha annunciato il varo della nuova normativa nel giro di un mese, i premi di cubatura saranno estesi ai capannoni industriali a patto che demolizioni e ricostruzioni valorizzino il risparmio energetico.
Sarà conforme all’accordo nazionale il piano della Sicilia, che prevede anche incentivi per l’acquisto della prima casa attraverso il contenimento degli interessi sui mutui. Ci saranno anche bonus per quanti decidono di abbattere le costruzioni abusive, impedendo l’edificazione nelle aree soggette a sanatoria. Secondo il Presidente della Regione Lombardo la Sicilia non necessita nuove costruzioni, al contrario il Piano Casa deve avere una funzione di riqualificazione urbanistica.
Più attenta all’housing sociale la norma del Lazio. Solo a Roma, dove è stata ottenuta la sospensione degli sfratti fino al 7 luglio, sono stati stanziati 450 milioni di euro per l’acquisto di 500 nuovi appartamenti e l’avvio di politiche di lungo per l’edilizia residenziale pubblica e 167 piani di zona. Si potranno anche ricavare nuove abitazioni con il recupero dei sottotetti, che evita il consumo del territorio. A ricadere nella legge saranno i locali con altezza media di 2,40 metri (2,20 per i locali di servizio). Per rientrare nei limiti sarà possibile apportare piccole modifiche o abbassare il solaio sottostante.
Pochi i cambiamenti previsti dal Piemonte, Regione che ha giocato d'anticipo collocando gli aumenti del 20% nella legge urbanistica. E' già stata approvata la costruzione di 10 mila alloggi entro il 2012. Grazie a 306 milioni di euro ne sono stati realizzati 5444, 600 dei quali già abitati. Sarà destinata una quota di abitazioni alla fascia intermedia troppo ricca per accedere all'edilizia popolare, ma con redditi troppo bassi per collocarsi nel mercato delle libere locazioni.
Anche la Campania ha anticipato il Governo prevedendo semplificazioni e accelerazione della spesa a sostegno delle costruzioni. Le misure anticicliche dell'edilizia sono state anche al centro di un incontro tra i giovani costruttori dell'Ance. Per l'housing sociale verrà incentivato il partenariato pubblico-privato. La Regione prevede inoltre il recupero del patrimonio edilizio, con incentivi al risparmio energetico.
Propensa alla soluzione della tensione abitativa la Liguria, dove si prevede il recupero delle abitazioni sfitte non abitabili, oltre alla realizzazione di nuovi alloggi pubblici, che movimenteranno i capitali in funzione anticiclica.
In Calabria è previsto uno stanziamento da 230 milioni da indirizzare su tre direttrici: 60 per gli interventi contenuti nei contratti di quartiere dei Comuni, 155 per l'edilizia locativa e privata, 15 per l'abbattimento delle barriere architettoniche nelle abitazioni Erp e private.
La Basilicata ha stanziato 91 milioni in incentivi, che secondo le previsioni frutteranno oltre 250 milioni. L'obiettivo è il completamento di 100 alloggi in corso d'opera e la realizzazione di 173 nuove abitazioni.
Più complicata la situazione della Puglia, che contava sui fondi Fas per l'avvio di progetti immediatamente cantierabili. L'Assessore Regionale al Territorio Angela Barbanente ha confermato la priorità delle opere, per le quali dovrà essere trovata una copertura finanziaria.
Qualche difficoltà per l'applicazione del Piano casa è prevista in Toscana, ricca di centri storici e aree inedificabili. La legge regionale non stravolgerà i piani regolatori. In seguito ad accordi con l'Anci si stabilirà se sarà possibile modificare gli edifici in quei centri storici dove sono consentite le ristrutturazioni con demolizioni e ricostruzioni.
Le linee guida dell'Emilia Romagna prospettano ampio spazio per l'housing sociale, viste le 30 mila famiglie in attesa di un alloggio pubblico e le oltre 52 mila che durante l'anno passato hanno usufruito di un sostegno all'affitto. Il Presidente Errani assicura intanto che non ci saranno eccessive deregolamentazioni; il Piano Casa sarà al contrario un'occasione di migliore vivibilità.
In Umbria sono già state approvate leggi con misure per la semplificazione, come la super Dia e vari strumenti di premialità.
Prevede di rispettare i limiti dell'accordo il Molise, che mira all'approvazione di una legge regionale entro 60 giorni.
Rassicurazioni da parte della Sardegna, contraria alla cementificazione delle coste. Il Governatore Cappellacci promette interventi per rivitalizzare l'economia nel pieno rispetto della tutela dell'ambiente, risorsa di fondamentale importanza.
Le Regioni, autonome in materia di legislazione edilizia, agiranno secondo determinati parametri:
Linee guida e limiti di intervento: l'accordo di riferimento tra Governo e Regioni esclude i condomini, le aree sottoposte a vincolo, i beni culturali, le zone di particolare pregio paesaggistico o di inedificabilità assoluta, gli edifici abusivi e i centri storici. Il Piano Casa si applicherà quindi alle abitazioni uni e bifamiliari o comunque alle costruzioni di volumetria non superiore ai mille metri cubi, tra cui possono rientrare le palazzine con quattro o cinque appartamenti. Coinvolti anche gli immobili a uso commerciale e industriale. La portata degli interventi non potrà superare i 200 metri cubi. L’accordo ha escluso la compravendita delle cubature tra vicini di casa.
Contenuti e tempi di approvazione: le Regioni si sono impegnate ad approvare entro 90 giorni un testo di legge per la regolamentazione degli interventi, definiti tra Regioni e Comuni, volti al miglioramento della qualità architettonica e al rilancio dell’edilizia. Governo ed Enti Locali hanno fissato il limite per l’aumento delle cubature al 20% per gli immobili esistenti e al 35% in caso di demolizione e ricostruzione secondo i criteri di bioedilizia ed efficienza energetica. Ogni Regione potrà però anche superare tali parametri in virtù della potestà legislativa in materia di edilizia e urbanistica riconosciuta dalla Costituzione. Gli Enti Locali potranno infatti approvare interventi su villette a schiera e parti comuni dei condomini nel rispetto della compatibilità architettonica ed estetica. Dopo i 90 giorni concessi alle Regioni per l’approvazione di una legge ad-hoc subentra un potere sostitutivo per evitare interventi a macchia di leopardo. Le norme regionali avranno una validità di 18 mesi, potranno superare i limiti dell’accordo di riferimento, introdurre ulteriori parametri di incentivazione o escludere determinate zone dall’applicazione del Piano Casa.
Modalità e tempi di intervento: i progetti potranno essere presentati dopo l’entrata in vigore della legge nella Regione di riferimento. Ogni norma locale stabilirà la documentazione necessaria per ottenere l’ampliamento. L’accordo Governo – Regioni prevede una semplificazione in tal senso, con il ricorso generalizzato alla Dia, Denuncia di inizio attività, sostitutiva rispetto al permesso di costruire. Snellite anche le procedure per la Vas, Valutazione ambientale strategica, e per le costruzioni in zone sismiche, che saranno però sottoposte a controlli a campione. Il Durc, sempre obbligatorio anche nell’edilizia privata, dovrà essere presentato dal committente prima che inizino i lavori.
Atteso intanto per la prossima settimana il decreto legge in forma ridotta che, oltre alla semplificazione delle materie di competenza statale, tratterà sicurezza nei cantieri e lotta al lavoro nero. La buona riuscita del Piano Casa secondo il Presidente Berlusconi deve avvalersi di un intervento del sistema bancario in grado di abbassare le rate dei mutui al di sotto dei canoni di locazione esistenti. In questo modo oltre alle fasce estreme sarebbe coinvolto il ceto medio.
In base alle rilevazioni effettuate il 30,3% degli interventi potrebbe derivare dal Sud, il 27% dal Nordovest, il 21,8% dal Centro e il 20,9 dal Nordest. A fronte di una adesione del 10% dei proprietari potrebbero essere movimentati 60 miliardi di euro. Pari a 4 o 5 punti del Pil.