Genova - Si è spento nel sonno nella sua casa di Genova. Don Gianni Baget Bozzo aveva 84 anni. Giornalista e fine pensatore politico, era stato ordinato sacerdote nel 1967 all'età di 42 anni. Eletto due volte al parlamento europeo da anni collaborava con il Giornale come commentatore. Si era occupato della formazione culturale di Forza Italia ispirando la discesa in campo del presidente del consiglio. (Leggi gli ultimi articoli di Baget Bozzo - Commenta e di' la tua).
In casa c’era una persona che lo assisteva e ha scoperto la sua morte, avvenuta intorno alle sei di stamani probabilmente a causa di un infarto. I funerali si svolgeranno lunedì prossimo alle 11.30 nella parrocchia Sacro Cuore di San Giacomo di Carignano, a Genova, e saranno celebrati dal cardinale Bagnasco.
Laureato in legge, nel 1956 è eletto consigliere comunale a Genova nelle liste Dc, ma dopo qualche anno decide di entrare in seminario, frequenta con successo l’ università gregoriana laureandosi in teologia e nel 1967 viene ordinato sacerdote dal cardinale di Genova Giuseppe Siri, che gli affida la direzione della rivista teologica della curia "Renovatio" e l’insegnamento di teologia in seminario. Nel 1970 Baget Bozzo si riavvicina alla politica e cominciano i dissapori con Siri, che lo allontana dall’insegnamento.
Nel 1980 Baget Bozzo si avvicina alle posizioni del Psi. A causa della sua attività politica e pubblicistica, la Curia prima lo richiama vietandogli di celebrare messa e di predicare in pubblico, poi, quando nel 1984 il sacerdote accetta senza autorizzazione la candidatura al parlamento europeo nelle liste del Psi nella circoscrizione di Bari, lo sospende a divinis. Baget Bozzo sarà eletto. La sospensione a divinis, inflittagli nel 1985, verrà poi revocata nel 1994.
Quando i partiti della Prima Repubblica entrano in crisi, Baget Bozzo si avvicina a Forza Italia e diventa uno dei più ascoltati consiglieri di Silvio Berlusconi. Nel 1997 viene nominato responsabile del settore formazione del partito. Nel 2000, l’attività politica del sacerdote gli costa una nuova ammonizione da parte dell’ arcivescovo di Genova, cardinale Dionigi Tettamanzi.
"Quel santo mancato con il demone della politica", scrisse "Il Secolo XIX" il 7 marzo 2000. Il giorno dopo l’allora arcivescovo del capoluogo ligure, il cardinale Dionigi Tettamanzi, ammonì il sacerdote per "indebita attività politica" a favore di Forza Italia. Ma la politica, insieme alla teologia è stata la costante passione di don Gianni, che con grande entusiasmo si schierò prima con Ferdinando Tambroni, poi con Bettino Craxi e infine con Silvio Berlusconi.
"Quel santo mancato..." "Baget Bozzo è un santo mancato con più intelligenza che fede" disse Ciriaco De Mita negli anni in cui era segretario della Dc. "Questo prete sembra un’agenzia di stampa", commentò con ironia una volta il giornalista Enzo Biagi alludendo alle sue continue prese di posizione che apparivano a ripetizione sui giornali.