Ieri sera in piazza Moro Pierino Gagliardi ha replicato con pacata durezza alle squallide dichiarazioni rese la sera prima dal candidato Giorgio Gaetano meglio noto come Nin il traditore. Costui aveva avventatamente e falsamente affermato che Pierino Gagliardi nel 1995 era stato condannato per abuso d'ufficio e concussione. Ieri sera Pierino Gagliardi ha sventolato sotto il naso di questo squallido personaggio della politica locale, arrivista e abituale portaborse, il certificato generale del casellario giudiziario nonchè il certificato dei carichi pendenti, entrambi in data di ieri: dai due certificati è emersa la assoluta falsità delle dichiarazioni di Giorgio che così si è rivelato per quel che è, uno squallido diffamatore, ormai disperato e alla frutta della politica. Ma Gagliardi è andato oltre, ha letto in pubblico la sentenza che ha condannato Giorgio a sei mesi di carcere e 40 mila euro di ammenda per reati contro la pubblica amministraizone in materia edilizia ed ha dato lettura in pubblico, alla gente che affollava come non mai piazza Moro, le considerazioni gravissime del giudice estensore della sentenza, la dr.ssa Campanile, da cui si evince che Giorgio ha usato la sua carica di consigliere comunale per fare i suoi interessi di progettista e direttore dei lavori, tanto che il giudice, sia pure in linea teorica, a suo tempo non concesse la sospensione condizionale della pena "stante la non possibilità di escludere che gli imputati (tra cuk Giorgio) possano commettere reati analoghi". Insomma per Giorgio ieri sera è stata la resa dei conti. Questo personaggio, il peggiore che abbia mai calcato la scena della politica torittese, non dovrebbe neppure mettere la faccia fuori dalla casa ed ha il coraggio di dire agli altri ciò che è lui. Comunque delle diffamatorie accuse rivolte a Gagliardi ne dovrà rispondere in sede penale e in sede civile. Nel frattempo l'invito che noi rivolgiamo a tutti è di fargliene rispondere subito in sede politica: alle elezioni comunali e provinciali votate per chiunque, meno che per questo diffamatore rancoroso. Non è difficile: nella lista che lo ospita al Comune sono in tanti, forse tutti, a volerne la morte politica, nella lista alla Provincia è destinato ad arrivare primo dopo l'ultimo. Amen.