I COSTI DELLA POLITICA SI TAGLIANO ALL'INGLESE
Antonio Capranica, un giornalista Rai ex comunista convertitosi da tempo al liberismo britannico, ha curiosato, nel corso del suo lungo saggiamo a Londra, dentro Buckingham Palace per verificare quanto spende, per cerimoniali, appannaggi, manutenzione dei palazzi, etc, la Corte di Sua Maestà. Ebbene, forse non ci crederete, ma lì dentro si fa attenzione anche ai penny. Tanto che la regina, per far quadrare i conti, ha imposto regole ferree: 1- non si comprano tende nuove, ma si rammendano solo quelle vecchie; 2 - Se ci sono tappezzerie e divani consunti meglio mettere toppe e fodere piuttosto che comprarne di nuovi. Io non dico che, nei palazzi delle nostre Istituzioni , bisogna copiare abitudini che sconfinano con la taccagneria ma, Dio mio, ci deve pur essere un modo per ridurre costi di mantenimento e spese di appannaggio che ormai, da noi, hanno superato ogni limite di decenza: un Quirinale che, difatti, costa quasi quattro volte l'Eliseo e sedi parlamentari con spese a gogò nemmeno fossimo nel paese di Bengodi. Alcuni media hanno cominciato a fare le pulci ai loro bilanci e sono venute fuori cifre da capogiro. C'è chi dirà che i problemi sono altri. Lasciatemi dire che anche questi perchè proprio non si spiega perché una Stato come il nostro, che è tra i più indebitati di tutta Europa, non possa finalmente darsi una regolata e usare l'accetta per tagliare spese che, agli occhi dei cittadini, appaiono ingiustificate e proprio eccessive. Prima di mettere i ticket sul pronto soccorso, non sarebbe forse bene tagliare altrove imitando la regina Elisabetta? La verità è che il costo delle Istituzioni, sommato a quello della politica, sta diventando per il contribuente italiano una minestra assai indigesta perché non è accettabile che, da un lato, per diminuire il nostro debito pubblico, si mettano sempre nuove tasse e poi, dall'altro, non si faccia nulla o quasi nulla per ridurre i costi della politica e di tutto ciò che si muove intorno ad essa. Mi si dice, ad esempio, che è difficile oggi reperire i 60-70 milioni di euro che servirebbero per introdurre nelle scuole medie e superiori dei corsi di informazione che spieghino ai giovani quali possano essere gli enormi danni alla salute provocati dalla droga. Ma vogliamo scherzare? Basterebbe, ad esempio, ridurre di un decimo il parco di auto blu oggi circolanti in Italiala stima è di circa 170 mila - per avere subito in tasca questa cifra senza problemi. Oppure ridurre del 50% i servizi di funzionamento di Montecitorio e di Palazzo Madama quando non ci sono lavori parlamentari. Oppure ancora eliminare le sedi di rappresentanza che, non si sa davvero perché, molte Regioni tengono aperte in varie parti del mondo. E potrei continuare all'infinito perché di spese non indispensabili come queste ve ne sono a iosa. Ovunque. È un discorso serio che i Circoli della Libertà, che rappresento, intendono portare avanti ora con grande determinazione. Svegliamoci, facciamo qualcosa perché il cittadino sta cominciando seriamente a riflettere su questi argomenti e ad arrabbiarsi. Il suo crescente distacco dalla politica, distacco che ormai si tocca con mano, ne è un'allarmante testimonianza. Michela BRAMBILLA, Presidente dei Circoli della Libertà.