Insieme ai calabresi sono i lavoratori dipendenti che dichiarano i redditi più bassi rispetto la media nazionale. Lo studio della Ancot (Associazione nazionale consulenti tributari)
Redditi da lavoro dipendente superiori alla media nazionale solo in sette regioni. È quanto risulta da un’analisi della Fondazione Ancot (Associazione nazionale consulenti tributari) che ha stilato una graduatoria dei redditi da lavoro dipendente dichiarati nel 2004 dai contribuenti.
Secondo questo studio, solo Lombardia, Lazio, Piemonte, Emilia Romagna, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Veneto avrebbero, nell’ordine, un reddito da lavoro dipendente superiore alla media nazionale, pari a circa 18mila euro l'anno. All’ultimo posto della classifica, la Calabria, con un reddito medio pari a 13,70mila euro. Anche nelle regioni più virtuose, però, il reddito medio dichiarato supera di poco la soglia dei 18mila. Prima la Lombardia con 20,88mila euro, a seguire, Lazio con 20,44mila, Piemonte 19,38mila, Emilia Romagna 18,88mila, Liguria 18,69mila, Friuli Venezia Giulia 18,27 e Veneto 18,05mila. Poco sotto la media nazionale anche la Toscana con 17,89mila euro. Seguono, Valle d’Aosta con 17,85mila euro, Trentino Alto Adige 17,01 mila, Umbria 16,91mila, Marche 16,12mila, Molise 16,12mila, Abruzzo 16,04mila, Campania 15,93mila, Sardegna 15,50mila, Sicilia 15,15mila, Basilicata 14,38mila e Puglia 14,19mila.
Secondo le stime elaborate dall’associazione, il 24,23% dei lavoratori dipendenti dichiara di «arrotondare» anche con altre entrate. «A pochi giorni dalla presentazione del modello 730 e a poca distanza dalla scadenza dell’Unico – commenta Dino Agostino, presidente della Fondazione – questa analisi risulta particolarmente efficace per evidenziare la distribuzione del reddito in Italia. La maggior parte dei contribuenti dichiara redditi da lavoro dipendente o da pensione, i quali costituiscono quasi l’80% dei redditi dichiarati e circa il 48% dei contribuenti presenta redditi da lavoro dipendente». «L'analisi del reddito dei lavoratori dipendenti – aggiunge Arvedo Marinelli presidente nazionale dell’Ancot – mostra che i redditi sono direttamente collegati all’andamento della disoccupazione. È ovvio che in quelle regioni, soprattutto meridionali, dove è particolarmente difficile trovare un lavoro sia estremamente basso il reddito dichiarato».