Il presidente Berlusconi, interrogato da una signora diurante la sua visita al congresso della Confartigianato sulla possibilità d un suo ritorno al governo in tempi brevi, scherzando rispode: ci vorrebbe un regicidio2. E' evidente che si tratta di una battuta scherzosa e paradossale, di quelle che si usano quando si vuo, dire che la faccenda è difficile, come è difficile, appunto, che Prodi si scolli dalla poltrona dove un pugno di voti l'ha incollato e da dove i primi a volerlo scollare sono proprio i suoi alleati, dalla ex Margherita agli ex DS, il cui segretario per il Lazio lo ha definito2muro di gomma". Ma la battuta di Berlusconi, che non è stata detta al telefono intervettato di Consorte come quella di D'Alema che probabilmente socchiudendo gli occhi diceva:facci sognare, a proposito della scalata UNIPOL alla BNL, una battuta che è stata detta in pubblico, sotto gli occhi delle telecamere e le orecchie dei microfoni di mezza Italia, ha suscitato la reazione nietedimenoche del governo, dello stesso Prodi e del suo sttosegretario Enrico Letta, che è apparso in TV, quasi in gramaglie, per dichiarare che la frase di Berlusconi è gravissima e che Berlusconi deve ritirarla. Che la politica italina, come direbbe Flaiano, è una cosa seria se non facesse ridere, è cosa risaputa, ma che addirittura il governo si sia intrattenuto nonostante le emergenze del paese, la povertà che rincorre buona parte dei cittadini, i sistemi produttivi che vanno in tilt, le decisioni che non vengono prese, il tesoretto oggetto di richieste "inquietanti" secondo Padoa-Schioppa, è cosa che non fa ridere più, fa piangere al pensiero, sopratutto quando ci si domanda in quali mani e menti è affidato il governo del nostro paese. E' evidente che Prodi e gli ormai pochissimi suoi adepti ricororno a qualsiasi espediente per ricreare l'unico clima adatto alla sopravvivenza del governo PRODI: L'ANTIBERLUSCONISMO. E pur di raggiungere questo obietivo ogni strumento è buono e poco imposrta se ci copre di ridicolo.