Firmata da tutti i capigruppo della CASA DELLE LIBERTA' al Senato
La mozione per "mettere al tappeto" Vincenzo Visco è pronta ed è sostenuta dall'intera opposizione. Poche righe dattiloscritte per impegnare il governo a «trasformare in permanente la revoca delle competenze relative alla Guardia di Finanza» e per «invitare Vincenzo Alfonso Visco a rassegnare le dimissioni da viceministro dell'Economia». Sotto tutte le firme dei capigruppo del centrodestra al Senato: Francesco D'Onofrio dell'Udc primo firmatario, Altero Matteoli di An, Mauro Cutrufo della Dca, Renato Schifani di Forza Italia, Roberto Castelli della Lega Nord. Ora si guarda avanti con l'occhio fisso sul calendario. Il presidente della commissione Difesa di Palazzo Madama, Sergio De Gregorio consiglia di aspettare la conclusione dell'indagine avviata dalla Procura di Roma e prevista nei prossimi giorni, prima di mettere in cantiere la mozione di sfiducia a Visco. E, in effetti, sembra certo che la procura di Roma chiuderà l'inchiesta sulle presunte pressioni del viceministro nei confronti dell'ex comandante della Guardia di Finanza Roberto Speciale prima della pausa estiva e, forse, anche prima che il Senato ritorni a occuparsi della questione come chiedono i partiti della CdL. Antonangelo Racanelli, infatti, avrebbe già tutti gli elementi da sottoporre al capo della procura Giovanni Ferrara. Ma lo scontro politico in atto e il valore della decisione che prenderà l'autorità giudiziaria, ancora più alto se ci sarà la richiesta di rinvio a giudizio, impongono una riflessione supplementare. Alcuni esponenti della sinistra, come il senatore Antonio Polito, preoccupati della tensione che in queste ore si vive in procura, proprio a causa del valore «politico» che inevitabilmente ha l'intera vicenda, avrebbero preferito che Visco si dimettesse per non coinvolgere il governo e, soprattutto, per non condizionare la magistratura, ma dalle Finanze le risposte continuano a essere negative.