Stuzziacato da Fini in tv, perchè lasciasse l'incarico di sindaco di Roma dopo che avrà avuto la incoronazione dall'alto di segretario del nascente partito democratico, Veltroni si è affrettato a far sapere che non intende lasciare l'incarico e che quello di sindaco è un impegno che potrà continuare a svolgere così come Fini ha potuto mantenere contemporaneamente l'incarcio di presidente di AN e ministro degli esteri e vicepremier. E' chiara a tutti la polemica contro Fini che in verità se l'è cercata, ma Veltroni non dice tutta la verità: a differenza di Fini cui nessuno nel suo partito ha contestato il doppio incarico, Veltroni sarà segretario di un partito che non è ancora nato, che chissà se effettivamente nascerà, che potrebbe morire appena nato, che potrebbe essere colto da convulsioni e contorsionismi di ogni genere sin dalla nascita, che potrebbe registrare dai primi vagiti forti tendenze allo scollamento, etc etc etc. Per cui tenersi, Veltroni, la carica di sindaco della capitale è una specie di assicurazione sulla vita che potrebnbe sempre usare come arma discambio per evitarsi l'annunciato esilio africano nel quale dice di anelare ad andare ma nel quale nemmno le bombe atomiche lo manderebbero.